Vi state per caso domandando quanto farà freddo? La risposta sta in due numeri: 10-15. Sarà questo l’ammontare dello scarto termico, ovviamente espresso in gradi Celsius. Le temperature scenderanno moltissimo, confermando la maggior portata dell’irruzione rispetto a quella che raggiunse l’Italia lo scorso weekend. L’origine del freddo è da ricercare nell’Artico Russo, dove s’è staccato un blocco d’aria che ha raggiunto celermente il comparto Carpatico-Danubiano.
Ma com’è che l’irruzione riuscirà a vincere la resistenza anticiclonica? Semplice. Da quando s’è aperta la ferita Artica, che rammentiamo essersi spostata dall’Italia alla Grecia, poi sul mar Nero, la lacuna non è stata completamente colmata dall’espansione dell’Alta Pressione. La ragione è imputabile al fatto che il core principale è ubicato sull’Europa occidentale e che l’altra struttura stabilizzante – quella Scandinava – non è stata in grado di impedire che il blocco d’aria fredda attraversasse la Russia Europea e si gettasse verso il Mediterraneo.
Sicuramente i maggiori effetti si avranno dal punto di vista delle temperature, in quanto il raffreddamento coinvolgerà l’intera Penisola. Per quanto riguarda le precipitazioni, invece, avremo un interessamento soprattutto del Mezzogiorno e delle Isole, a causa della formazione di un’area di Bassa Pressione sui mari meridionali. Relativamente al suo posizionamento c’è ancora qualche piccola incertezza: non si riesce a capire se sarà in grado di muoversi verso ponente, oppure se verrà costretta ad allontanarsi sulla Grecia a seguito di una rinnovata vigoria anticiclonica.
Le prime piogge arriveranno nel pomeriggio odierno e saranno causate più che altro dall’effetto stau nelle aree esposte ai venti di Grecale e di Bora. Nella notte successiva, la prossima, comincerà a crearsi il Vortice perturbato e le condizioni meteo registreranno un peggioramento. Peggioramento che coinvolgerà principalmente le Marche, l’Abruzzo, il Molise, probabilmente una parte del Lazio, le regioni Meridionali – con a capo i versanti Adriatici – e la Sardegna orientale.
Maltempo destinato a protrarsi nella giornata del venerdì ed anzi, sul Mezzogiorno ed in Sicilia dovrebbe addirittura accentuarsi dispensando forti rovesci di pioggia molti dei quali assumeranno carattere temporalesco.
Nelle altre regioni si registrerà un graduale miglioramento, anche perché sembra che la Bassa Pressione sia destinata a muoversi verso lo Ionio. A dispetto del sole, che riprenderà a splendere su tutto il Centro Nord, i venti di Grecale renderanno il clima simi-invernale. Il freddo si percepirà in particolare di notte e alle prime luci dell’alba, ovvero quando non si potrà usufruire dell’abbondante soleggiamento.
Andrà relativamente meglio al sabato, quando le piogge cominceranno ad attenuarsi anche al Sud Italia. Continuerà a cadere qualche pioggia sparsa tra il Salento, la Calabria ionica e la Sicilia.
La situazione non dovrebbe registrare sostanziali cambiamenti neanche domenica, fatto salvo un ulteriore miglioramento tra Puglia, Basilicata e Campania. Le precipitazioni, in fase di indebolimento, indugeranno principalmente sulla Sicilia orientale e nella Calabria ionica, laddove continueranno a spirare intense correnti orientali.
Gli esordi settimanali vedranno accrescere l’apporto anticiclonico e conseguentemente condizioni di bel tempo. L’irruzione fredda si placherà e con essa i venti. Le temperature, ovviamente, ne trarranno beneficio riprendendo a crescere ed in particolare le massime. Stavolta, però, non si dovrebbero registrare valori superiori alle medie stagionali e visto l’andamento termico di queste ultime settimane sarebbe da considerarsi una grande vittoria.
Ci saranno poi le regioni Insulari, ovvero Sicilia e Sardegna, ove potrebbero persistere parziali annuvolamenti e isolate precipitazioni. Il lento riassorbimento dell’area ciclonica dovrebbe esserne la causa e date le persistenti correnti da E/SE risulterebbero più penizzate le aree orientali.