Sussulto anticiclonico:
l’Omega Blocking, che per circa 10 giorni ha tenuto sotto scacco gran parte dell’Europa, ha ceduto. Ciò nonostante osserviamo una persistenza anticiclonica notevole alle medie latitudini, sfociata proprio in queste ore col ritorno di fiamma in atto sulle nostre regioni.
Il Vortice Polare:
cambiamenti imponenti sono in atto oltre il 60° parallelo, laddove l’accelerazione del Vortice Polare sta determinando una rapida ripresa del flusso zonale. Quando parliamo di correnti zonali facciamo evidentemente riferimento a quei grandi movimenti di masse d’aria che da ovest procedono verso est. Nell’immaginario collettivo suonano meglio come “correnti oceaniche”, in seno alle quali corrono i fronti perturbati atlantici. Ed è proprio una perturbazione atlantica che porrà fine all’estenuante fase anticiclonica.
Torneranno le piogge:
perturbazione che giungerà tra giovedì 19 e venerdì 20, dando luogo ad un peggioramento su alcune delle nostre regioni. Ma non si tratterà della canonica perturbazione atlantica, quella cioè in grado di dispensare piogge più o meno regolari in termini di distribuzione geografica. Si tratterà di un’ansa ciclonica derivante dal temporaneo allentamento delle correnti d’alta quota, con inserimento della stessa a ridosso della Penisola Iberica. Dinamica che porterà all’isolamento di una goccia fredda, destinata ad allontanarsi rapidamente sul Nord Africa.
Il trend natalizio:
successivamente al passaggio perturbato avremo una ricucitura anticiclonica significativa, ciò vuol dire che le condizioni meteorologiche miglioreranno velocemente. Ma quel che preme sottolineare è l’imponenza del Vortice Polare, capace di schiacciare l’Alta delle Azzorre sui paralleli. Avremo una lunga cintura altopressoria che dall’Atlantico si allungherà in direzione del Mediterraneo orientale, coinvolgendo parzialmente le nostre regioni. Le correnti zonale, poderose sull’Europa centro occidentale, potrebbero riuscire egualmente a lambirci determinando condizioni di spiccata variabilità proprio in concomitanza delle festività natalizie.
Inverno? Ancora al palo:
aria mite di origine atlantica affluirà nel cuore del continente e venti sostenuti occidentali rischiano di caratterizzare gran parte della settimana di Natale. Le temperature si manterranno a ridosso delle medie stagionali, o leggermente superiori alla norma. Scordiamoci il freddo, che al contrario rimarrà ancorato oltre il 50° parallelo.
A quando un vero cambio circolatorio?:
Segnali in tal senso giungono dall’analisi modellistica comparata, dalla quale si evince uno svuotamento del ramo Canadese del Vortice Polare e uno spostamento dei centri di vorticità potenziale verso il comparto Euro Asiatico. Ipotesi che se confermata aprirebbe la strada ad una rinascita delle rimonte anticicloniche, tanto in Atlantico quanto sul Pacifico. Il ché rappresenterebbe un duro colpo alla vigoria del Vortice Polare, destinato quindi a perdere colpi. Dinamiche, quelle descritte, potenzialmente devastanti e che potrebbero condurci ad un inizio del 2014 scoppiettante.
Focus: evoluzione sino al 29 dicembre 2013
Nei prossimi giorni transiterà una prima perturbazione atlantica, capace di riportare un po’ di maltempo nelle regioni centro settentrionali. Piogge, quindi, ma anche benefiche nevicate sulle Alpi. Dopodiché avremo l’ennesima parentesi anticiclonica, che proprio sotto Natale verrebbe sostituita da una spiccata variabilità atlantica.
Lo scenario natalizio sarà governato da un flusso zonale esasperato, che sembrerebbe in grado di traghettarci verso gli ultimi giorni del 2013.
Evoluzione sino al 03 gennaio 2014
I primi cenni di cambiamento potrebbero aversi nei primi giorni del nuovo anno, allorquando assisteremo presumibilmente ad una graduale ripresa degli scambi meridiani. E quindi anche al ritorno delle masse d’aria fredda di origine artica nel cuore dell’Europa.
In conclusione.
Inverno astronomico che, presumibilmente, comincerà all’insegna della zonalità autunnale. Tuttavia, è bene rammentarlo, siamo appena agli albori della stagione fredda e le occasioni per sfuriate invernali degne di nota si moltiplicheranno.