Si stanno rincorrendo, sul web, ma non solo, alcune “voci” che riguarderebbero un prossimo inverno 2008-09 piuttosto rigido, in netto contrasto con l’andamento invernale degli anni passati.
Vagliamo dunque l’attendibilità di tali notizie, con l’osservazione previsionistica dei vari modelli matematici a proiezione stagionale, ben consci anche dei limiti che presenta questo tipo di previsione.
Esamineremo i tre principali modelli matematici a lungo periodo, tutti basati sulla presunta evoluzione di anomalie termiche sulle superfici oceaniche.
Tutti quanti utilizzano un database di molti anni per comparare le evoluzioni termiche oceaniche con quelle che sono le correlate evoluzioni delle zone di Alta e di Bassa Pressione nell’Atmosfera.
Il modello americano NCEP – MRF9, è un modello con risoluzione di 18 livelli verticali.
A livello di 500 hPa mostrerebbe una vasta anomalia positiva, per il trimestre invernale, centrata ad ovest del Golfo di Biscaglia, ove si andrebbe a piazzare una zona di alta pressione, in grado di estendersi fino al Nord Italia.
Solo il Meridione estremo e le Isole potrebbero essere interessate da zona di bassa pressione.
Sull’Italia le temperature sarebbero nella norma, mentre molto miti risulterebbero sul territorio europeo, interessato dal transito di perturbazioni atlantiche.
Anche le precipitazioni invernali sarebbero praticamente nella norma, in Italia, a parte il settore Nord ovest dove probabilmente prevarrebbe la siccità.
Il modello europeo ECHAM 4.5, elaborato ad Amburgo, in Germania, è lievemente più complesso, utilizzando 19 livelli verticali.
Esso mostrerebbe una situazione differente, con una cellula di alta pressione erigersi a blocco sull’Est europeo, mentre pressione più bassa della norma interesserebbe le Isole Britanniche, ma anche più marginalmente l’Italia.
Questo vorrebbe dire un Inverno sostanzialmente mite, per la nostra Penisola, anche se con piovosità nella norma o addirittura superiore.
Il modello della NASA, il NSIPP, è il più complesso, utilizzando una griglia di 2,5 X 2,5°, con ben 36 livelli verticali di elaborazione, quindi, almeno teoricamente, sarebbe il più attendibile.
Stando a tale modello, una zona di alta pressione si instaurerebbe sulle Isole Britanniche, permettendo ad un flusso di correnti fredde balcaniche di interessare l’Adriatico ed il Sud Italia.
Le precipitazioni sarebbero dunque abbondanti sui settori suddetti, mentre per il Nord Italia ed il Centro Tirrenico si prospetterebbe un inverno piuttosto secco.
Le temperature sarebbero però più basse del normale, sull’Italia ma anche su quasi tutto il Continente Europeo, in particolare sul settore Centro – Orientale.