L’elemento saliente a breve termine.
La fase instabile che interessa il Nordovest e le regioni alto tirreniche toccherà il culmine nella giornata di sabato, allorquando avremo una diffusione delle piogge, non certo intense, su buona parte del Centro Nord. Ai margini il Sud, con deboli piovaschi soltanto su Campania costiera, Molise e Basilicata occidentale.
L’elemento saliente a medio termine.
Andrà rafforzandosi una poderosa depressione oceanica, tra Islanda e Gran Bretagna. Azione perturbata che si esplicherà su buona parte dell’Europa occidentale, usufruendo del buco barico ad Ovest del Portogallo. Ai margini vi sarà l’Italia, che potrebbe beneficiare di ulteriori precipitazioni a carattere sparso in particolare sui settori occidentali del Centro Nord. Locali sconfinamenti saranno possibili anche al Sud, dove tuttavia potrebbe permanere un promnotorio di alta pressione alimentato dalle miti correnti meridionali richiamate in loco dalla suddetta depressione.
L’elemento saliente a lungo termine.
Le proiezioni indicano, in prossimità della conclusione del mese, la progressione di un’onda moderatamente ciclonica in direzione dell’Europa Centrale e del Mediterraneo, con indebolimento della struttura anticiclonica subtropicale.
Il trend a lungo termine:
Se tale linea evolutive trovasse ulteriore riscontro col passare dei giorni, quel cambiamento descritto in precedenti editoriali ed atteso per l’inizio del nuovo mese, potrebbe tradursi in realtà. Le piogge tornerebbero sulla nostra Penisola, in maniera diffusa, in un contesto termico destinato ad un ridimensionamento verso il basso.
Elementi di incertezza: Le due figure bariche citate in apertura, depressione oceanica e alta pressione subtropicale, giocheranno un ruolo fondamentale nella messa in atto del suddetto scenario barico.
Paradossalmente l’indebolimento e successiva traslazione verso Ovest, con annessa ondulazione ciclonica, della depressione oceanica, andrebbe a togliere quell’alimentazione mite meridionale quale fondamento dell’anticiclone subtropicale. In tal modo si potrebbe profilare un calo barico sull’Europa orientale laddove potrebbero trovare libero sfogo fredde correnti Settentrionali.
Fattori di normalità climatica:
Niente di nuovo dal fronte termico. Le temperature permarranno oltre le medie stagionali per un periodo ben oltre il medio termine. Un contesto climatico adatto più ad un mese di settembre, o inizio ottobre, piuttosto che alla conclusione dell’autunno meteo.
Focus: evoluzione sino al 30 novembre 2006
Il primo periodo previsionale, identificabile con tutta la prossima settimana, sembra destinato alla prosecuzione del tipo climatico osservabile in questi giorni. Passaggi nuvolosi da Ovest, sospinti da correnti meridionali o occidentali, porteranno precipitazioni a carattere sparso destinate principalmente al Centro Nord.
In prossimità del traguardo mensile si osserva invece una certa tendenza ad indebolimento atlantico, con traslazione d’onda depressionaria in direzione del Mediterraneo. Proseguirebbe pertanto un trend votato alle precipitazioni sparse, ma con una maggiore diffusione rispetto a quanto proposto poco sopra. Il tutto in un contsto termico che potrebbe riavvicinarsi alla normalità.
Evoluzione sino al 05 dicembre 2006
Or bene, giunti all’inizio dell’inverno meteorologico, ecco che il trend configurativo potrebbe proporre delle novità in sede mediterranea, pur in un contesto continentale privo di grossi scossoni. L’indebolimento atlantico ad Ovest, lo spostamento di un nucleo del Vortice Polare sulla Russia Europea ed il Mediterraneo non più governato da un possente campo di alta pressione, andrebbero a costituire elementi sufficienti per l’arrivo di una fase perturbata-fredda in seno al Mediterraneo. Uno scenario che proponiamo da diverse analisi e che potrebbe trovare conferma nella realtà dei fatti.
In conclusione.
Capiamo la sofferenza dei meteo-appassionati nel leggere le carte e non scorgere segnali positivi di cambiamenti se non nel lungo termine. Dopo tutto non possiamo che confermare una pesante anomali termica-precipitativa che affligge vaste zone non solo del Mediterraneo ma dell’Europa intera. Tuttavia riteniamo prematuro, quanto privo di fondamento, dare per spacciata una stagione invernale che ancora deve iniziare.