Il mese di settembre ha proposto, finora, condizioni meteorologiche piuttosto altalenanti. Dal gran caldo di inizio mese, si è passati poi ad una fase di crudo maltempo, seguito ancora dall’anticiclone, tuttora in atto, e poi, questione di giorni, da un nuovo peggioramento.
Condizioni determinate da quegli intensi scambi meridiani di calore ai quali abbiamo più volte fatto riferimento e spiegato la dinamica. Un trend climatico che mette a dura prova la resistenza della colture in pieno campo, costringendo gli addetti ai lavori ad un monitoraggio costante onde evitare perdite di produzione.
Proprio in questa fase stagionale è in atto la raccolta di molte specie coltivate, così come la maturazioni di altre. Tra le prime rientrano la vite, la cui vendemmia è in atto in molte regioni dello stivale, così come le pomacee. Ancora in maturazione invece le olive, la cui raccolta verrà effettuata fra qualche mese.
Per quel che concerne la vendemmia, possiamo ritenere oramai basso il rischio di attacchi patogeni, seppure tardivi. I frutti sono oramai maturi e in molte zone già raccolti. Qualche rischio potrebbe presentarsi laddove vi sarà una raccolta di quelle varietà a maturazione tardiva.
Differente, invece, il discorso riguardante le mele e le pere. Le regioni del Nord Italia effettuano la raccolta proprio in queste settimane ed in molti casi non vi sono più elementi di preoccupazione. Laddove non si è ancora proceduto con tale operazione colturale, si potrebbe assistere, col ritorno delle piogge, allo sviluppo di agenti patogeni particolarmente dannosi quali la Monilia, in grado di deprezzare notevolmente la qualità e la quantità del prodotto raccolto.
Piogge che inoltre, potrebbero rivelarsi dannose in fase di conservazione del frutto, qualora dovesse permanere, sullo stesso, un sottilissimo film d’acqua tale da portare allo sviluppo successivo di muffe.
Oltre le precipitazioni, anche le alte temperature di questi giorni, così come gli elevati tassi di umidità, potranno favorire il prosieguo del ciclo biologico della Mosca della frutta e dell’olivo, dannose perché penetrano nel frutto danneggiando inesorabilmente la polpa all’interno.
Insomma, vi sono dei buoni motivi per consigliare un costante monitoraggio per mettere in atto tutti quei sistemi preventivi agronomici, in grado di scongiurare perdite produttive e quindi di reddito finale.