L’elemento saliente a breve termine.
Stiamo entrando nel clou della fase gelida che da circa una settimana attanaglia gran parte del Continente Europa. Il graduale spostamento del nucleo d’aria Polare verso ovest convoglierà il gelo sul Mediterraneo, proponendo un ulteriore sensibile raffreddamento nelle 48 ore successive.
L’elemento saliente a medio termine.
Lo spostamento verso occidente del Vortice ciclonico continuerà anche nei giorni a seguire e con l’inizio settimana andrà a fondersi con le varie depressioni oceaniche presenti in Atlantico. Si verrà a scavare una profonda lacuna barica sull’Europa occidentale e il richiamo mite associato penetrerà sul Mediterraneo causando un netto rialzo termico ma anche condizioni meteo perturbate.
L’elemento saliente a lungo termine.
Il trend oceanico potrebbe tenerci compagnia anche nel passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo anno. Tuttavia, come vedremo in seguito, sussistono alcune sostanziali differenze di vedute tra i principali modelli di previsione.
Il trend a lungo termine:
Quel che sembra certo è che dopo la pesante anomalia termica negativa andremo incontro ad un andamento diametralmente opposto. L’aria più mite proveniente dall’Atlantico causerà infatti un rialzo termico consistente e potrebbe associarsi al transito di vari impulsi perturbati.
Elementi di incertezza:
Pocanzi s’è detto che i modelli di previsione, i principali, mostrano alcune discordanze circa il posizionamento delle depressioni in Atlantico. GFS delinea ad esempio un coinvolgimento dell’Italia ad opera di una serie di impulsi perturbati che manterrebbero il tempo tra l’instabile e il perturbato fin verso la conclusione mensile. ECMWF, invece, propone un posizionamento differente dei vortici ciclonici principali, il che potrebbe determinare degli intervalli più o meno consistenti – anche con temporanee rimonte anticicloniche – tra una perturbazione e la successiva.
Fattori di normalità climatica:
Osservando i diversi diagrammi termico-barici si evidenzi il sensibile rialzo delle temperature, che potrebbero addirittura portarsi al di sopra della norma per un lungo periodo.
Le precipitazioni confermano l’andamento citato nel precedente editoriale, ossia si potrebbero avere fenomeni consistenti su molte regioni, che chiuderebbero quindi il mese di Dicembre all’insegna di un surplus pluviometrico significativo.
Focus: evoluzione sino al 31 dicembre 2009
Nei prossimi giorni avremo condizioni meteo decisamente invernali. Il gelo attanaglierà il Centro Nord e il freddo sarà intenso anche al Sud e nelle Isole. Non mancheranno nevicate sino a bassa quota, localmente anche al piano e nelle coste. Ma per i dettagli vi rimandiamo all’articolo concernente le previsioni. Lunedì, poi, copiose nevicate potrebbero giungere in Val Padana, nei giorni a seguire gli impulsi perturbati atlantici sarebbero coadiuvati da aria piuttosto mite che confinerebbe la neve alle alte quote.
Da Natale in poi altri apporti perturbati potrebbero transitare sulle nostre regioni causando condizioni di tempo instabile, localmente perturbato. Tuttavia non escludiamo che nell’intervallo tra una perturbazione e la successiva possa inserirsi una temporanea pausa anticiclonica. Grosso modo subito dopo la Festività del Natale.
Evoluzione sino al 05 gennaio 2010
Il nuovo anno potrebbe proporre alcune modifiche. Il nucleo ciclonico principale potrebbe spostarsi dall’Atlantico verso est e in tal modo gli eventuali apporti perturbati in rotta sul Mediterraneo si avvarrebbero di aria più fredda proveniente dai quadranti settentrionale. E’ comunque una delle tante ipotesi e come tale andrà vagliata nel corso dei prossimi aggiornamenti.
In conclusione.
Confermiamo pertanto un netto cambio circolatorio e di certo il tempo atteso nei prossimi giorni avrà ben poco d’invernale. Almeno dal punto di vista delle temperature.