Ottobre volge al termine:
nel precedente articolo vi dicemmo che già settembre concluse il suo percorso consegnandoci un’anomalia termica – ovviamente positiva – consistente. Ottobre, come preannunciato, terminerà allo stesso modo ed anzi, potrebbe addirittura risultare uno dei più caldi – se non il più caldo – di sempre.
Primi cenni di cambiamento:
per alcune regioni d’Italia è più di un cenno, segnatamente su quelle settentrionali. Qui, difatti, il maltempo ha raggiunto livelli notevoli e molti temporali hanno causato danni e disagi. Localmente si sono abbattute eccezionali grandinate, certamente inusuali per il periodo. Si tratta di fenomeni estremi, che testimoniano – semmai ce ne fosse bisogno – il cambiamento climatico in atto.
Primo assalto fallito, ma…:
la saccatura atlantica inseritasi sul Nord Africa – prima ancora sulla Penisola Iberica – sta minando le certezze del muro anticiclonico. Ad ovest in particolare, in vicinanza della Sardegna, l’instabilità la fa da padrone e presto investirà le due Isole Maggiori. Anche in questo caso potrebbero verificarsi violenti temporali, la cui previsione è come al solito complicata. Quel che possiamo aggiungere è che il merito, enorme, dell’attuale circolazione ciclonica è quello di fiaccare la resistenza anticiclonica.
Il Ponte di Ognissanti:
la conclamata svolta atlantica giungerà in concomitanza del fine settimana. Il merito è attribuibile ad una nuova tempesta, ora in vicinanza dell’Islanda, che andrà ad impattare sul nord Europa. Direte voi: l’Italia che c’entra? Beh, considerando il ruolo svolto da un’altra possente struttura barica, l’Alta delle Azzorre, c’entra eccome. Quest’ultima si spingerà sull’Europa occidentale e sarà in grado di inserire un cuneo a ridosso del Regno Unito. Avremo così un’ondulazione delle correnti d’alta quota che produrrà un’ansa ciclonica molto ampia il cui obbiettivo finale sembra essere proprio il nostro Paese.
Brusco calo termico:
inutile ricordarvi che le attuali temperature hanno poco a che fare col mese d’Ottobre. Diciamo che hanno poco a che fare persino con l’Autunno. Il clima sa più di primavera, o di tarda estate. Ed è per questo che le flessione termica, sostanziale, che interverrà nei prossimi giorni verrà avvertita ancor di più. Una diminuzione brusca, che localmente potrebbe risultare superiore ai 10°C. Si passerà, localmente, da valori termici sopra media a temperature inferiori alla norma.
E poi?:
Beh, purtroppo l’Anticiclone delle Azzorre potrebbe scegliere la strada del Mediterraneo. Se così fosse, lo strappo barico si ricucirebbe velocemente e avremmo un’altra fase di bel tempo. Magari non mite come l’attuale, ma certamente non consona all’Autunno inoltrato. Insomma, sembra proprio che quest anno la stagione non abbia la minima intenzione di rispettare le consegne assegnategli.
Focus: evoluzione sino al 12 novembre 2013
Le condizioni meteorologiche peggioreranno dapprima nelle isole maggiori, poi toccherà alle tirreniche e al nord Italia. Un’ondata di maltempo piuttosto intensa investirà la nostra Penisola a cavallo tra domenica e i primi giorni della prossima settimana. Pioverà parecchio e farà fresco, forse persino un po’ freddo. Tornerà la neve sulle Alpi e comparirà per la prima volta in stagione anche sulla dorsale appenninica.
Dopodiché ecco subentrare quel miglioramento descritto pocanzi per mano dell’Alta delle Azzorre, una fase di stabilità anticiclonica che rischia di protrarsi addirittura sino a metà mese.
Evoluzione sino al 17 novembre 2013
Difficile dire se l’Atlantico avrà la forza necessaria per demolire, in tempi brevi, un altro mostro anticiclonico come quello disegnato dai modelli. E non è da escludere che possa persino avvalersi di un nuovo supporto caldo-umido subtropicale.
In conclusione.
Insomma, prospettive poco incoraggianti che lasciano poche speranze per un cambiamento stagionale definitivo. Sarebbe deleterio, a questo punto, passare dalla tarda estate all’inverno precoce. E date le circostanze, è un’eventualità da non escludere.