Agosto si sta per concludere ed il suo andamento è stato a tratti schizofrenico, nonostante quest’ultimo scorcio caldo e soleggiato. Cosa dobbiamo aspettarci per il mese di settembre? Una risposta a questo quesito non è semplice: di sicuro sappiamo che una svolta meteo è all’orizzonte per gli ultimissimi giorni d’agosto, pertanto il primo mese autunnale dovrebbe esordire in condizioni termiche ben diverse da quelle del clima cocente attuale. L’andamento successivo richiede l’ausilio di proiezioni stagionali, le cui performance, come è noto, non sono sempre così ottimali, specie se valutate sui risultati effettivi che si raggiungono a piccola scala.
Un eventuale tuffo radicale nell’autunno (inteso a 360 gradi) richiederebbe un severo cambio di circolazione, cui potrebbero porre un certo contrasto le attuali anomalie termiche superficiali degli Oceani, ad iniziare dalla fase molto calda delle acque atlantiche e dal ritorno in grande stile della Nina sul Pacifico Equatoriale, le cui conseguenze potrebbero tuttavia avvertirsi più decise solo in seguito. In sostanza, va dunque evidenziato che non ci attendiamo l’ingresso a getto continuo di perturbazioni atlantiche, ma questo non significa che si avranno domini anticiclonici o clima più caldo della norma. Vediamo cosa intravedono per settembre alcune emissioni dei modelli climatici che elaborano tendenze stagionali.
IBIMET-CNR L’aggiornamento dell’ultima emissione risale a luglio, pertanto rischia d’essere un po’ troppo arretrata per fornire indicazioni di una certa attendibilità per settembre. Il modello IBIMET suggerirebbe, valutando le anomalie di geopotenziale all’altezza di 850 hPa, un contesto nel complesso mediamente anticiclonico su buona parte dell’Europa Centro-Occidentale e sul Mediterraneo, mentre una probabile lacuna ciclonica più accentuata si avrebbe tra le nazioni dell’Est Europa ed i Balcani. In merito alle temperature, prevarrebbe una probabilità di valori un po’ sotto la norma, specie sul comparto balcanico-danubiano, ma anche probabilmente sull’Italia e sul Centro Europa.
La causa sarebbe da attribuire alle frequenti avvezioni fresche nord-atlantiche o scandinave, convogliate da un anticiclone oceanico probabilmente spesso sbilanciato verso nord. Verrebbe sostanzialmente confermato il completo capovolgimento di circolazione rispetto a quella dominante della caldissima fase estiva in Russia, durata fino a tutta la seconda decade d’agosto. Per l’Italia ci aspettiamo un mese variabile e con sbalzi termici, ma in un contesto probabilmente vicino alla norma: non sembrano esserci i presupposti per un inizio d’autunno così piovoso, anzi la pluviometria potrebbe attestarsi sotto la media, specie sul Nord, sulle due Isole Maggiori e sulle zone tirreniche.
NCEP L’ultima tendenza del modello CFS (Climate Forecast System) presso l’NCEP, che ha avuto buone prestazioni per le previsioni del trimestre estivo, avvalora la possibilità di un mese di settembre contraddistinto da condizioni termiche più fresche della norma su una buona fetta d’Europa (prima immagine a lato), comprese le zone del Mediterraneo fra la Spagna e l’Italia Centro-Settentrionale. A differenza delle elaborazioni CNR, le proiezioni americane individuano non solo le temperature potenzialmente sottomedia su parte del nostro Paese, ma anche le piogge presenti e localmente oltre la norma, oltre che su parte del territorio italiano, anche sulle nazioni affacciate al Mediterraneo Centro-Occidentale, compreso il Nord Africa. Non è semplice intuire da cosa potrebbe scaturire il periodo di vivace instabilità alle nostre latitudini, non essendovi a disposizione le proiezioni delle anomalie dei geopotenziali.
IRI Il sistema di previsione utilizzato dall’IRI mette insieme una serie di risultati di alcuni modelli stagionali, tra i quali, ad esempio, il NSIPP statunitense, l’ECHAM 4.5 di provenienza europea, o il CCM3. Si tratta di proiezioni per l’autunno che sembrano andare in controtendenza rispetto alle altre proiezioni dei principali Centri di Calcolo La carta che vediamo in basso si riferisce alla tendenza ufficiale preannunciata da IRI su base trimestrale (settembre, ottobre e novembre), che vedrebbe con maggiori probabilità temperature sopra la norma su gran parte dell’Europa.