E’ da tempo che osserviamo un andamento precipitativo che nulla ha a che fare con quella che sino a qualche tempo fa era definita la “normale” distribuzione delle piogge. Sin tanto che l’Atlantico dominava, le piogge cadevano in maggior misura nelle regioni Settentrionali. Da quando è venuto a mancare il contributo essenziale dell’Oceano, l’Italia s’è capovolta. La Sicilia è divenuta una delle regioni più piovose, se non addirittura la più piovosa dell’interno Stivale.
Si fosse trattato di piogge ben distribuite nel tempo, saremo qui a parlare di effetti benefici. Trattandosi invece di fenomeni violenti, concentrati in archi temporali ristretti, ci vediamo costretti a sollevare il livello d’allarme. Il rischio idrogeologico è di per sé elevato e se le precipitazioni assumono connotati d’eccezionalità, ecco che non ci si deve stupire dinanzi ad alluvioni, frane e smottamenti.
Ma perché tutto questo discorso? Semplice. Perché nel Nord Africa si creando una zona di Bassa Pressione che sembra voler assumere le caratteristiche di un autentico “ciclone Mediterraneo”. Nelle precedenti 48 ore alcune zone della Sicilia hanno ricevuto una quantità di pioggia prossima ai 100 mm, nelle prossime 24 ore tali quantitativi potrebbero ripresentarsi. Anche stavolta, visto il posizionamento del minimo, verranno coinvolte soprattutto le zone ioniche insulari. Le Provincie di Ragusa e Siracusa, al momento, sembrano quelle a maggior rischio nubifragi. Ma le piogge saranno forti anche nel Catanese, nel Messinese, probabilmente sul Reggino e nel Crotonese.
Poi ci sarà il vento. In rotazione antioraria, potrebbe raggiungere intensità di burrasca con possibili mareggiate nelle aree costiere più esposte. L’instabilità si estenderà al resto del Sud Italia, seppur senza raggiungere l’intensità succitata. La neve cadrà oltre i 1500/1600 metri, salvo sconfinamenti a quote inferiori sui rilievi della Basilicata e della Campania.
Sul resto d’Italia avremo condizioni di tempo buono, specie al Nord ove si percepirà una maggiore influenza anticiclonica. Nord che resterà sotto la protezione dell’Alta Pressione anche nei prossimi giorni e ad inizio settimana potranno aversi temperature massime – in Val Padana – di 17-18 gradi. Esordi settimanali che vedranno giungere, nelle regioni del versante Adriatico e Meridionali, un nucleo d’aria fredda di origine Artica. Le temperature caleranno bruscamente, il tempo sarà variabile e potrà verificarsi qualche spruzzata di neve sino a quote collinari. I venti continueranno a soffiare dai quadranti orientali, con intensità tra il moderato e il forte.
Abbiamo saltato la giornata di domenica, che dovrebbe proporre un temporaneo miglioramento anche nelle regioni più Meridionali. Per un ritorno a condizioni di bel tempo diffuso e persistente si dovrà attendere la metà della prossima settimana, quando l’Alta delle Azzorre dovrebbe prendere in mano le redini meteorologiche estendendosi sul Mediterraneo centro occidentale. Di conseguenza avremo un rialzo termico diffuso e consistente, che dovrebbe sfociare successivamente in un clima prettamente primaverile da Nord a Sud.