Aria fredda, aria umida, un mix “invernale”
Autunno, o magari inverno. Un dilemma che potrebbe sorgere se solo ci si limitasse all’osservazione dei modelli matematici di previsione, o se non sfogliasse il calendario. Le depressioni orientali, alias aree di Bassa Pressione, non risultano così frequenti neppure durante la stagione invernale. Un flusso duraturo, costante, teso, di correnti nord orientali, scenari che se fossero capitati tra qualche mese avrebbero riservato “bianche” sorprese.
E poi, da un lato, quello occidentale, ecco giungere aria umida oceanica. Non più soltanto la penisola iberica, quale obbiettivo conclamato, bensì le nostre regioni. L’erosione barica operata dal fendente balcanico ha fatto sì che si potessero creare le condizioni ideali per il richiamo di tal correnti sulle nostre regioni. Così, come lecito attendersi, i contrasti termici divengono accesi, imponenti, pur in assenza di minimi barici importanti.
E vi saranno piogge, sparse, le nubi risulteranno diffuse
Seppure in mancanza di centri effettivi di Bassa Pressione, come si diceva pocanzi, le condizioni cicloniche prevalenti portano alla manifestazione di nuclei precipitativi imponenti. Attualmente ne osserviamo sulla Sardegna, a spasso per il Tirreno meridionale. Presto solcheranno lo Ionio, risalendo lungo l’Adriatico e colpendo l’arco alpino.
Una traiettoria, o zone, che verranno investite anche nel corso dei prossimi giorni. Non sempre con la stessa intensità, o con la stessa distribuzione, ma comunque costantemente. L’osservazione dei modelli relativi alle piogge previste, conferma infatti i possibili rovesci sulle Isole maggiori, in modo particolare la Sardegna, tra domani e venerdì. Piogge sparse anche al sud, soprattutto su Calabria e Puglia, la giornata peggiore quella di domani.
Poi ancora lungo l’Adriatico, in Appennino, sia settori centrali che meridionali. I fenomeni maggiori, in tal caso, si avranno nella giornata del giovedì. Infine, il breve termine, inteso come giornate di domani e dopo, proporrà dei fenomeni termo-convettivi anche sulle Alpi, in fase di netta attenuazione nel primo giorno del week end.
Da sabato, nucleo anticiclonico scandinavo in rinforzo
Se sinora abbiamo descritto la causa scatenante delle piogge peninsulari, è bene ripercorrere, brevemente, lo scenario barico continentale. Lo scorrimento delle masse d’aria settentrionali, a latitudini meridionali, è dettato dal blocco anticiclonico che investe l’Europa del nord, con fulcro principale sulla penisola scandinava.
Scenario che si renderà indispensabile nel miglioramento atteso per il fine settimana. Si diceva infatti, in sede titolare, dell’ulteriore rinforzo stabilizzante scandinavo, in allungamento, parziale, verso sud. Spinta che ne permetterà l’unione con la figura anticiclonica sovente presente sul nord Africa, in un abbraccio stabile che coinvolgerà l’intera penisola.
Importante sottolineare poi come le temperature siano attese in graduale e diffuso aumento, si placheranno le fredde correnti nord orientali, a favore di una circolazione ventosa debole e variabile, o comunque con preponderante componente settentrionale.
Cieli sostanzialmente sereni
Tra sabato e domenica si attende la decisa attenuazione della copertura nuvolosa. Ma mentre qualche sporadico addensamento potrebbe ancora investire le regioni meridionali, figlio della residua azione ciclonica ellenica, altrove il sole conquisterà con prepotenza la scena meteorologica.
Domenica, infatti, il cielo si mostrerà sereno o poco nuvoloso su tutte le regioni, i venti deboli e le temperature in generale aumento. Preludio ad un avvio settimanale di bel tempo, clima tardo estivo, complice l’ulteriore lieve incremento delle termiche. Una fase di stasi, in attesa che poi, l’autunno, mostri ancora il suo lato invernale.