L’elemento saliente a breve termine.
In questi giorni il Mediterraneo è sede di scontro tra masse d’aria di diversa origine. Da ovest giungono perturbazioni atlantiche, da est fluisce aria più fredda proveniente dalla Russia. Nei prossimi giorni diverse aree di Bassa Pressione transiteranno sulle nostre regioni causando condizioni di maltempo. Soprattutto al Centro Sud, con parziale coinvolgimento del Nord.
L’elemento saliente a medio termine.
Nel medio termine vi saranno diversi tentativi dell’Alta Pressione atlantica di congiungersi alla figura stabilizzante Russo Siberiana. Nel contempo aria gelida fluirà in direzione dell’Europa centro occidentale, causando un nuovo sensibile raffreddamento e altre nevicate. L’Italia potrebbe trovarsi ai margini, con parziale coinvolgimento delle regioni Settentrionali. La tenuta del blocco anticiclonico, stante gli ultimi aggiornamenti, sembra essere inficiato da una circolazione di tipo oceanico, che andrebbe a penetrare parzialmente sul Mediterraneo centro meridionale
L’elemento saliente a lungo termine.
Tra la fine del mese e gli inizio di Febbraio il ricompattamento del Vortice Polare Canadese potrebbe alimentare una nuova spinta anticiclonica oceanica verso nord.
Il trend a lungo termine:
Si creerebbe in tal modo un blocco più consistente, che andrebbe a facilitare la discesa di masse d’aria gelida dall’Europa nord orientale. Durante questa fase si potrebbe realizzare un coinvolgimento diretto anche dell’Italia.
Elementi di incertezza:
E’ evidente che si sta discutendo di tendenze evolutive. L’elemento che desta maggiore incertezza è il ruolo che verrà svolto dall’Alta Pressione oceanica. Come detto pocanzi i primi timi tentativi di spinta dinamica dovrebbero manifestarsi a breve, ma l’Atlantico potrebbe inibire la durata del blocco. V’è da capire se sul finire del mese il ramo canadese del Vortice Polare sia in grado di giocare un ruolo primario nel fornire quell’energia necessaria ad un blocco consistente e duraturo.
Fattori di normalità climatica:
Osservando l’andamento termico medio possiamo notare come i valori di temperatura siano destinati a mantenersi un po’ al di sotto della norma. Testimonianza delle ingerenze fredde di tipo continentale, che dovrebbero interessare più direttamente l’Europa centro occidentale.
Gennaio non sta certo lesinando precipitazioni e anche nel lungo periodo sembra persistere un tipo di circolazione ideale ad ulteriori fenomeni su gran parte della Penisola.
Focus: evoluzione sino al 26 gennaio 2010
Nei prossimi giorni due distinte perturbazioni interesseranno le nostre regioni. La prima farà il suo ingresso sul Mediterraneo dalla Penisola Iberica e si dirigerà a Sud, causando una nuova ondata di maltempo su parte del Centro, al Meridione e nelle Isole. La seconda dovrebbe invece interessare inizialmente le regioni Settentrionali e successivamente traslare a sud posizionandosi a ridosso dei bacini meridionali peninsulari.
Nuclei di aria gelida, intanto, potrebbero portarsi sull’Europa centro occidentale lambendo appena le regioni Settentrionali. Probabile che nuove aree cicloniche vadano ad interessare il Mediterraneo centro meridionale, determinando condizioni di tempo spesso instabile anche sulle restanti regioni dello Stivale. Il tutto in uno scenario climatico prettamente invernale.
Evoluzione sino al 31 gennaio 2010
Sul finire del mese potrebbe realizzarsi quel blocco anticiclonico che abbiamo descritto in sede evolutiva. Per ora si tratta di un’ipotesi e come tale andrà valutata nel corso dei vari aggiornamenti. Qualora dovesse prevalere, anche l’Italia potrebbe subire gli effetti di una nuova ondata di gelo diretta sull’Europa.
In conclusione.
Emerge quindi una situazione meteorologica di chiaro stampo invernale. Favorite le precipitazioni, con la neve che interesserebbe il Nord a quote bassissime e che seguiterebbe a imbiancare la dorsale appenninica.