Ampia lacuna barica:
il Mediterraneo è sede di un’ampia struttura ciclonica, scavatasi a seguito dell’incursione gelida russa. La mancanza di una struttura anticiclonica, posizionata lontana dall’Italia, sfavorisce una fase di stabilità significativa e duratura. Interessante valutare l’evoluzione dei minimi barici, al momento due, perché la Bassa Pressione attualmente sul Portogallo riprenderà a muoversi verso est raggiungendo una parte del nostro Paese.
Tornerà il maltempo:
la perturbazione, i cui effetti verranno valutati in seguito, attraverserà presumibilmente le regioni meridionali e insulari. Prima di raggiungerci si caricherà d’umidità, rafforzandosi ulteriormente e innescando una parentesi di maltempo particolarmente vivace. Sardegna, Sicilia e Calabria dovranno sopportare precipitazioni di un certo rilievo, che localmente potrebbero assumere carattere di rovescio temporalesco o nubifragio.
I primi caldi stagionali:
il termine “caldo” è relativo, di certo la prima incursione dell’Anticiclone Africano potrebbe tradursi in un corposo rialzo termico la cui percezione verrà acuita dal fatto che attualmente registriamo temperature diffusamente inferiori alla norma. E’ bene soffermarsi sulle cause che innescheranno la rimonta altopressoria, perché testimonianza dell’estrema dinamicità che contraddistingue il mese di marzo.
Sblocco circolatorio:
la configurazione attuale vede un ampio corridoio freddo che dalla Russia si estende sin sul Mediterraneo. L’origine è imputabile alla cellula di Alta Pressione ubicata tra il Regno Unito e la Penisola Scandinava, che blocca l’incedere ad est delle perturbazioni atlantiche e determina uno scivolamento del gelo dall’Artico Russo sull’Europa orientale. La propulsione ciclonica oceanica sgretolerà il muro altopressorio, sospingendone una porzione verso l’Italia. Nel contempo un’ampia depressione dovrebbe inserirsi all’altezza della Penisola Iberica, innescando la succitata rimonta nord africana.
Richiamo pre-frontale:
chi possiede un minimo di dimestichezza in materia avrà compreso che si parla di un richiamo pre-frontale. Per i meno avvezzi, diciamo che trattasi dell’innesco di un’onda anticiclonica ad opera di una saccatura in approfondimento sull’Europa occidentale. L’ansa depressionaria progredirà verso levante, determinando un progressivo peggioramento in un quadro climatico relativamente mite.
Il colpo di coda invernale:
nelle varie emissioni modellistiche si scorgono interessanti segnali che indicano un possibile ritorno del freddo verso la metà di marzo. E’ evidente quanto sia ampio l’arco temporale, ragion per cui è bene mantenere il giusto distacco ed essere prudenti. Una delle ipotesi maggiormente accreditate indica la strutturazione di un blocco anticiclonico atlantico successivamente al passaggio della depressione sul Mediterraneo. La risposta all’elevazione dell’Alta delle Azzorre sarebbe una possente irruzione artica che andrebbe ad inserire nel mirino anche il nostro Paese.
Focus: evoluzione sino al 12 marzo 2013
Per la giornata di giovedì prevediamo condizioni di tempo variabile, con ancora deboli fenomeni sparsi sul nordovest e nelle regioni adriatiche. Nel weekend assisteremo ad un vigoroso peggioramento dapprima nelle isole maggiori, in seguito all’estremo sud. La restante parte d’Italia usufruirebbe dell’apporto di una zona di Alta Pressione, con conseguente netto miglioramento delle condizioni meteo. Propaggine che entro i primi giorni della prossima settimana apporterebbe condizioni di bel tempo un pò dappertutto, non solo, al sud sembra probabile l’inserimento della componente calda subtropicale e di conseguenza un netto rialzo delle temperature.
La parentesi stabile sembra destinata alla rapida conclusione, causa l’ingresso di una vigorosa depressione atlantica da ovest. Sull’Italia tornerebbe il maltempo, diffuso e localmente intenso. Il quadro termico, pur registrando una contrazione, dovrebbe rimanere mediamente mite. Sul finire della prima decade, tuttavia, si intravedono i segnali del colpo di coda invernale.
Evoluzione sino al 17 marzo 2013
Il freddo potrebbe farci visita attorno a metà marzo, determinando un significativo calo termico e le precipitazioni potrebbero assumere carattere nevoso a quote decisamente basse.
In conclusione.
L’analisi mette in luce un chiaro elemento stagionale: la dinamicità. Dinamicità che non mancherà di riservare interessanti sorprese, sia in un senso che nell’altro.