Maltempo a gogo:
novembre ha segnato un cambio di marcia stagionale evidente. Le alte pressioni si son fatte da parte, costrette ad un ruolo secondario dall’Atlantico in netta ripresa. Il cambio circolatorio è giunto dopo mesi di anomalie termo-dinamiche impressionanti, che come ben sappiamo hanno consegnato il nostro Paese nelle mani del caldo persistente. Caldo che non si è ancora assopito, intendiamoci, perché come vedremo le temperature permangono su valori superiori alla norma.
Il rischio nubifragi:
purtroppo dobbiamo constatare, carte alla mano, precipitazioni particolarmente violente e persistenti su alcune regioni. Stamane, nei vari approfondimenti proposti, ci siamo soffermati in particolare sulla distribuzione ed entità delle piogge settimanali e quanto emerso dall’analisi non ci lascia per niente tranquilli. Localmente potrebbero cadere ben oltre 300 mm di pioggia ed anche in meno tempo rispetto ai “canonici” 7 giorni indicati dal modello.
Stau e convergenze:
la cause che porteranno al rischio nubifragi sono essenzialmente due: lo stau orografico e la convergenza dei venti al suolo. Lo stau è determinato dalla presenza delle catene montuose o comunque dei rilievi che si oppongono alle correnti prevalenti. La convergenza rappresenta quell’area di conflitto tra venti di diversa natura: un esempio su tutti la Liguria, dove spesso convergono Tramontana e Scirocco con conseguente sviluppo di enormi strutture temporalesche (vedasi alluvione di ottobre).
Ma dov’è l’inverno?:
come detto mancano poco più di due settimane all’esordio dell’inverno meteorologico. Eppure il freddo appare lontanissimo, confinato al di là degli Urali piuttosto che negli Stati Uniti. Per scorgere dinamiche che possano condurci alla prima, vera irruzione fredda dobbiamo guardare alle alte quote dell’atmosfera, laddove il minor numero di variabili in gioco consente di stilare linee evolutive più affidabili.
Vortice Polare disturbato:
quel che osserviamo, da qui a due settimane, è una struttura ciclonica polare che fatica a ricompattarsi e che anzi, potrebbe suddividersi temporaneamente nei due lobi principali. Questo perché dal Pacifico avremo l’intrusione d’aria calda alle alte quote, con sviluppo di una zona anticiclonica a ridosso del Polo. Non a caso proprio in queste ore si sta per realizzare una possente discesa artica negli States, mentre in seguito si potrebbe osservare un altrettanto poderosa irruzione Artica sull’Europa orientale.
Interazioni Artico-Atlantico:
va detto che l’Atlantico continuerà a premere sull’acceleratore e la mancanza di un’Alta delle Azzorre in grado di porvi freno non consentirà all’aria fredda di giungere franca alle nostre latitudini. Tuttavia potrebbero crearsi le condizioni per interessantissime interazioni tra l’aria umida proveniente da ovest e la secca in arrivo da est. Trattasi di scenario propizio alla realizzazione di condizioni pienamente invernali anche sul nostro territorio, con eventuale termine ultimo per la consegna nell’ultima decade di novembre.
Focus: evoluzione sino al 23 novembre 2014
Si prospetta una settimana estremamente instabile, localmente perturbata, con piogge che potrebbero assumere carattere di forte rovescio o addirittura nubifragio in alcune regioni. Un parziale, temporaneo miglioramento potrebbe manifestarsi durante il weekend, in attesa della realizzazione di un’altra ondata di maltempo che sul Nordovest dovrebbe prender forma già da sabato.
Anche la settimana successiva, la prossima, rischia di proporci condizioni meteorologiche prettamente autunnali. Le piogge cadranno diffusamente, spesso insistentemente e di forte intensità, mentre sotto l’aspetto termico non si dovrebbero osservare grosse variazioni. Le temperature si manterranno superiori alla norma, confermando il trend termico registrato globalmente fin da inizio anno.
Evoluzione sino al 28 novembre 2014
L’ultimo step previsionale è quello che potrebbe condurci verso il primo assaggio invernale, ma il tutto dipenderà dall’eventuale realizzazione dell’irruzione artica sull’Europa orientale.
In conclusione.
L’Autunno si avvia a grandi passi verso la conclusione e i modelli sembrano fiutare la maturità stagionale dando credito ai primi incipienti segnali invernali.