Problemi di trasmissione:
volendo immagine l’attuale configurazione barica come un autovettura, appare evidente la difficoltà nell’ingranare la giusta marcia. Il rapporto che decreterebbe l’accelerazione autunnale, non convince. L’Anticiclone funge da elemento d’attrito, costringendo l’ingranaggio ad una fatica eccessiva nell’innestare la quinta. Per il momento portiamoci a casa l’imminente peggioramento, che sicuramente sarà severo. Dopodiché dovremo valutare, con estrema attenzione, le dinamiche bariche successive.
Calo termico appurato, ma non farà freddo:
probabilmente, data l’incidenza del forte vento, percepiremo un bel fresco. Una flessione termica sostanziale, nell’ordine di 5-6°C, localmente anche di 8-10°C. Tuttavia, non scordiamocelo, si viene da un lungo periodo caratterizzato da temperature ben superiori alle medie stagionali. Torneremo a ridosso delle medie, questo è vero, ma c’è da dire che rispetto alla scorsa settimana abbiamo assistito ad una riduzione dell’entità della diminuzione. Addirittura potrebbero persistere valori più alti della norma, seppur di poco. Insomma, per l’autunno incipiente c’è ancora tempo.
L’entità del maltempo:
sarà notevole, lo ribadiamo. Le precipitazioni risulteranno intense soprattutto nelle regioni tirreniche, che subiranno gli effetti della maggiore esposizione alle correnti occidentali. Avremo intensi rovesci di pioggia, anche a carattere temporalesco, e localmente potrebbero abbattersi dei nubifragi. Altro elemento di disturbo, notevole, verrà rappresentato dal vento che soffierà con intensità notevole soprattutto nella giornata di domani. Venti settentrionali, che come detto incentiveranno una generale flessione termica.
Le prime nevicate appenniniche:
nulla di eclatante, si badi bene, dopotutto siamo a novembre e lo scorso anno – di questi tempi – la prima neve aveva già fatto la sua comparsa anche sui rilievi dell’Appennino. Quest’anno, invece, ci vediamo costretti a considerarlo un evento perché finora gli scenari autunnali sono mancati. Soprattutto per quel che riguarda l’aspetto termico.
L’Alta delle Azzorre:
giusto citarla perché la struttura anticiclonica oceanica avrà un ruolo essenziale tanto nell’immediato, quanto nel futuro. Si sta portando a ridosso dell’Europa occidentale, lo sappiamo, un posizionamento che gli consentirà una rapida ricucitura dello strappo barico attuale. C’è da capire se si tratterà di una rimonta duratura o temporanea. Dipenderà essenzialmente dal posizionamento del fulcro, punto sul quale i modelli ci propongono situazioni diverse.
Il ventaglio d’ipotesi:
il modello europeo ECMWF è quello che più di tutti mantiene una sua linearità, lasciando il perno a ridosso della Penisola Iberica. Ecco quindi che la seconda saccatura nord atlantica, che dovrebbe giungere a cavallo tra il prossimo weekend e l’inizio settimana, acquisisce ottime probabilità di riuscita. L’americano GFS, che propone 4 aggiornamenti giornalieri contro i due del collega europeo, ci mostra soluzioni diverse. L’ultima in ordine di tempo propende per una maggiore incisività anticiclonica, che potrebbe addirittura traghettarci verso metà novembre.
Focus: evoluzione sino al 17 novembre 2013
L’ondata di maltempo si trasferirà rapidamente verso sud, interessando le regioni meridionali nel corso di martedì. Dopodiché interverrà la propaggine anticiclonica che oltre a ripristinare condizioni di stabilità – con tutte le conseguenze del caso – innescherà l’ennesimo consistente rialzo termico di questo strano autunno. Nel prossimo fine settimana subentrerà un nuovo cambiamento, che dovrebbe riportare correnti molto fresche settentrionali sul nostro Paese. C’è da capire se la circolazione da nord traghetterà sulle nostre regioni anche la saccatura nord Atlantica, o se la propaggine anticiclonica sarà così incisiva da dirottarla verso i Balcani.
A nostro avviso è probabile un altro peggioramento, che potrebbe rivelarsi più duraturo a seguito dell’isolamento di una goccia fredda proprio nel cuore dell’Italia.
Evoluzione sino al 22 novembre 2013
Dovesse prevalere tale ipotesi, si avrebbe un periodo di marcata instabilità che potrebbe sfociare in apporti d’aria fredda di origine artica, con conseguente vivace calo termico e orientamento delle condizioni climatiche verso un inverno incipiente.
In conclusione.
Emerge un percorso autunnale ancora irto d’ostacoli, difficile dirvi quale sarà la soluzione al rebus ma c’è da credere che il cambio stagionale – sarebbe anche ora – sia davvero dietro l’angolo.