Ennesima perturbazione:
l’impianto circolatorio è tale per cui correnti estremamente instabili, miti o fredde poco importa, continuano ad affluire senza soluzione di continuità. La perturbazione in transito in questo momento ha caratteristiche prettamente atlantiche, ma vedremo che spostandosi verso sudest richiamerà un po’ di quell’aria fredda che continua a stazionare nel cuore dell’Europa.
Brevi intervalli:
contare le giornate di sole, dagli esordi di marzo, è impresa ardua. Quel che sorprende, rispetto anche ad un recente passato, è la mancanza di strutture anticicloniche in grado di stabilirsi nel Mediterraneo. Da un lato è senz’altro un bene, perché piogge e neve vanno a rimpinguare le nostre risorse idriche in vista dell’imminente stagione secca. Dall’altro lato c’è chi sta desiderando qualche giornata di sole, magari per poter godere delle prime passeggiate all’aria apertura senza doversi crucciare del cercare riparo da un improvviso acquazzone. Ma vista la latitanza degli anticicloni, il poco sole di cui si può godere è quello che si fa largo tra un sistema nuvoloso e il successivo.
Vortice Polare a brandelli:
ora che la stagione avanza e le crescenti ore di sole contribuiscono a riscaldare il Circolo Polare Artico, il Vortice Polare non avrà più modo di ricompattarsi dettando legge. I vari frammenti dell’enorme struttura ciclonica rischiano di rappresentare una spada di Damocle sulle sorti meteorologiche del breve-medio periodo. Giusto per farvi un esempio, a breve si innescherà un’altra colata d’aria molto fredda che dall’Europa nord orientale si propagherà ad ovest raggiungendo le Isole Britanniche, la Germania e in parte la Francia.
Farà freddo anche in Italia:
abbiamo dato uno sguardo alle proiezioni termiche settimanali e abbiamo riscontrato un significativo calo delle temperature nella prima metà della prossima settimana. Un calo nell’ordine dei 5-6°C, in alcune regioni anche di 9-10°C. Una flessione tutt’altro che trascurabile, che se coadiuvata – come presumibile – da un peggioramento delle condizioni meteorologiche si rivelerà fondamentale nel riportare un po’ di neve a quote quanto meno interessanti.
Che tipo d’aria sarà?:
Si tratta di masse artiche, che in Italia verranno richiamate da un’ampia struttura depressionaria in consolidamento tra domenica e lunedì. E’ bene sottolineare che se il freddo avrà modo di raggiungerci lo si dovrà anche al maldestro tentativo da parte dell’Alta delle Azzorre di ergersi verso nord.
Variabilità Pasquale:
ultimamente abbiamo discusso sulle varie ipotesi evolutive riguardanti il weekend Pasquale, soffermandoci inizialmente su una possibile incursione calda nord africana e in seguito sull’eventuale conferma del trend meteorologico votato all’instabilità atlantica. Quel che emerge dall’analisi odierna sembra percorrere la seconda delle due ipotesi, ovvero una prosecuzione del periodo di variabilità primaverile con sole e pioggia in alternanza.
Focus: evoluzione sino al 02 aprile 2013
Giovedì avremo modo d’osservare qualche pioggia e delle spruzzate di neve nelle regioni del medio-basso versante adriatico, al sud e in Sicilia. Altrove è confermato un deciso miglioramento, miglioramento che venerdì si estenderà all’Italia intera ma che presumibilmente si rivelerà l’ennesimo intervallo tra varie perturbazioni. Fin da sabato dovrebbe sopraggiungere la parte più avanzata di un nuovo sistema perturbato, che andrà ad arrecare condizioni di maltempo al centro nord. Da domenica estensione, graduale, dei fenomeni verso sud per lo spostamento e l’approfondimento di una Bassa Pressione sui bacini meridionali. Scivolamento che determinerà un richiamo d’aria fredda dall’Europa centro settentrionale e si aprirebbe il secondo rigurgito invernale di marzo.
Una graduale risalita termica, associata al temporaneo miglioramento delle condizioni meteorologiche, sembra poter intervenire poco prima del weekend pasquale. Le giornate di Pasqua e Pasquetta, invece, potrebbero rivelarsi incerte, all’insegna dell’instabilità.
Evoluzione sino al 07 aprile 2013
Nelle proiezioni a lungo termine si scorgono i primi, significativi tentativi di spinta dinamica dell’Anticiclone Africano nel cuore del Mediterraneo. Ipotesi da non trascurare, considerando che aprile è spesso capace di portare i primi caldi di stagione.
In conclusione.
L’esasperata dinamicità primaverile sembra non voler terminare, tutt’altro. Continuerà a dominare la scena almeno sino a Pasqua, dopodiché forse assisteremo alle prime incursioni anticicloniche convincenti ma non certo durature.