Scenari invernali alla conquista dell’Europa
Ci sarà da stupirsi? Forse no, oppure sì. Dipende da come si considera, oggi, l’Autunno. Si è parlato, a più riprese, di stagione transitoria, dinamica, capace di sovvertire i canonici schemi circolatori. Non esistono più, o almeno, questo emerge dall’osservazione meteorologica passata, fasi “zonali” degne di note. Ove per zonale intendiamo il flusso umido oceanico, perturbato, che avvolgeva nelle sue spire piovose l’intero continente europeo. Eppure, se osservassimo la nuova settimana, sembrerebbe che qualcosa voglia mutare, ma dovrebbe trattarsi di una delle tante fasi transitorie di questo “pazzo” Autunno.
Non stupiamoci nell’utilizzare certi termini, alla luce dei fatti possiamo dire che, sinora, le sembianze stagionali erano simili all’Inverno, lo saranno anche nel fine settimana. Sull’Europa scorre infatti un flusso di fredde correnti settentrionali, provenienti direttamente dall’Artico. Alimentate da una vasta depressione scandinava, sfruttando un ponte anticiclonico in Atlantico – tra Alta Pressione delle Azzorre e corrispettiva groenlandese – sono pronte a gettarsi nel Mediterraneo, aggirando l’ostacolo alpino dalla Francia.
Rilievi che, se non ci fossero, assieme alla mite influenza mediterranea, ci catapulterebbero in un clima di tipo continentale, ove gli scambi termici in senso meridiano risulterebbero assai vivaci. Non che in questi ultimi anni ciò non sia accaduto, ma in qualche modo possiamo considerare tali aspetti geografici come fondamentali nel prevenire fenomeni di una certa violenza. Eppure, nel week end, ci sembrerà di rivivere l’inverno, ma stavolta rapido, fugace, com’è naturale che sia, o meglio, che possa accadere nel mese di Ottobre.
Venerdì e sabato cappotti ed ombrelli a portata di mano
E’ il caso di aprire gli armadi e preparare abiti pesanti. Le temperature, tra domani e dopo, caleranno drasticamente, sotto i colpi dei venti da nord. Aria fredda che varcherà, irruente, la Francia, passando dalla Valle del Rodano, in seno ad un minimo di pressione che in quota valicherà l’arco alpino. Si verrà a creare un corrispettivo minimo al suolo, foriero di forte instabilità, localmente perturbabilità.
Fin da domani avremo un cospicuo aumento della copertura nuvolosa, i primi fenomeni cadranno sul nord, sparsi. Poi sulla Sardegna, la Toscana e localmente sulle coste tirreniche meridionali. Sospinti da tese correnti occidentali, tendenti a disporsi da nordovest in serata, i nuclei piovosi si gonfieranno a contatto col Mediterraneo e dal tardo pomeriggio si prevede l’intensificazione del maltempo sull’isola, nelle regioni centrali – specie i versanti tirrenici – ed al nordest. Il calo termico, sensibile, porterà la neve sui rilievi a quote relativamente basse, tanto che sui rilievi alpini potrebbe cadere al di sotto dei 1600-1500 m.
Durante la notte, oltre ad una ulteriore diminuzione delle temperature e rinforzo dei venti – con propagazione verso il meridione – osserveremo l’espansione perturbata al sud, frutto dello spostamento ciclonico in direzione di Balcani e dell’Egeo. Nottata, quella tra venerdì e sabato, che si preannuncia perturbata su tali aree peninsulari e che manterrà in essere pesanti strascichi anche la giornata successiva. Perché se è vero che al nord e sul centro, compresa la Sardegna, giungeranno le prime schiarite, è altrettanto vero che rovesci e temporali resisteranno al meridione. Vorremo sottolineare la discesa termica, come già detto, tale da favorire nevicate appenniniche fin sui 1500 m.
Ma l’Alta Pressione non starà certo a guardare
E’ vero, sarà un peggioramento intenso, ma rapido. Fin da sabato, come evidenziato nel paragrafo precedente, le schiarite si impossesseranno delle regioni settentrionali, della Sardegna e del centro. Nubi che scapperanno da ovest, ciò significa che la pressione crescerà per via dell’espansione dell’anticiclone oceanico verso est.
La causa evolutiva è ascrivibile allo spostamento ciclonico scandinavo verso Islanda ed Isole Britanniche. Motore oceanico pronto a ripartire, che consentirà anche la cucitura della ferita barica sul Mediterraneo.
Percorso settimanale stabile e con molto sole
Alta Pressione, quindi, sinonimo di tempo stabile e prevalentemente soleggiato. Fin dal lunedì nubi in decisa diminuzione, l’attenuazione delle correnti settentrionali favorirà un rialzo termico apprezzabile, anche se la notte potrà fare un po’ freddo.
La nuvolosità andrebbe ad interessare i rilievi, in particolare quelli alpini, ove si avrà la debole influenza del flusso umido oceanico in scorrimento sull’Europa centrale. Ed è qui che dovremo porre l’attenzione, perché mercoledì, in ritardo di un giorno rispetto alla previsione di ieri, un fronte perturbato potrebbe colpire la Francia, coinvolgendo, poi, il nordovest. Evoluzione che andrà seguita attentamente, ma che potrebbe catapultarci, gradualmente, verso un nuovo peggioramento. Ma stavolta di stampo prettamente autunnale.