Monotonia barica:
consentiteci di definirla tale, perché la disposizione delle figure bariche è la stessa da due mesi a questa parte. L’unico break di rilievo, che è coinciso con l’estemporanea rivalsa dell’Anticiclone delle Azzorre, è stato provocato da una momentanea variazione del getto in Atlantico. Si sperava in un cambio circolatorio duraturo, illusi tra l’altro da autorevoli proiezioni climatiche che vedevano in agosto un mese relativamente dinamico.
Quali le cause?:
alcuni ricorderanno che nel mese di Aprile proponemmo un’analisi delle anonalie termiche relative alle acque superficiali atlantiche. All’epoca notammo temperature significativamente inferiori alla norma nella porzione d’Oceano che va dal Marocco al Portogallo. Ipotizzammo, quindi, pericolose discese del getto a quelle latitudini e conseguenti azioni cicloniche in grado di spingere l’Anticiclone Africano nel cuore del Mediterraneo. Uno schema che puntualmente si è realizzato e la mancanza di una struttura anticiclonica in quelle zone non ha consentito una ripresa termica sostanziale. Si è creato un circolo vizioso, che vede le saccature incunearsi laggiù e la cupola anticiclonica spingersi alle nostre latitudini.
Non solo caldo:
si sa, d’estate fa caldo e piove poco. Ma la scarsità di precipitazioni è uno degli aspetti peggiori degli ultimi mesi, o se volete dell’ultimo anno. Una siccità che non si limita all’Italia, ma che varca i confini nazionali interessando altre Nazioni o addirittura interi Continenti.
Il super caldo:
canicola, calura, afa, solleone. Vocaboli che ben si addicono allo strapotere dell’Anticiclone Africano, spodestato raramente dal suo trono. Dopo essersi leggermente sgonfiato, consentendo alle temperature di calare un pochino, è pronto a sferrare l’ennesima offensiva. E sapete qual’è la causa scatenante? L’ennesima depressione britannica, le cui spire perturbate andranno ad occupare quella zona d’Atlantico succitata. Le temperature cresceranno repentinamente nel weekend e il rialzo potrebbe proseguire nei primi giorni della prossima settimana.
Qualche incertezza sul nord Italia:
se è vero che per alcune regioni siamo dinanzi ad una stagione che rischia di rivelarsi peggiore del 2003, è altrettanto vero che in altre fa un po’ meno caldo. E’ il caso del nordovest, dell’arco alpino, o ancora di alcune zone della Sardegna. E le regioni settentrionali potrebbero godere, nei prossimi giorni, di apporti atlantici capaci sia di impedire l’esplosione anticiclonica, sia di generare rinfrescanti temporali.
Scenari di Ferragosto:
nel precedente editoriale discutemmo circa la possibilità che le saccature atlantiche potessero riuscire a coinvolgere in maggior misura anche l’Italia. Ipotesi non ancora tramontana, ma che in termini percentuali è stata scalzata dalla possibile prosecuzione del caldo africano.
Focus: evoluzione sino al 14 agosto 2012
Prevediamo condizioni di cieli sereni o poco nuvolosi, tranne sulle Alpi dove invece continueranno a svilupparsi vigorosi temporali di calore. Le precipitazioni, soprattutto nei primi giorni settimanali, potrebbero distendersi con relativa facilità verso le zone pianeggianti. La nota dolente, oltre alla mancanza di piogge, arriva dalle temperature. Temperature destinate ad un graduale rialzo, con punte di oltre 35°C nelle regioni centrali e in Emilia Romagna, oltre i 40°C in alcune zone del sud e nelle isole.
L’Anticiclone dovrebbe accompagnarci sino a Ferragosto, quando potrebbe tentare l’espansione in modo convincente verso le regioni settentrionali.
Evoluzione sino al 19 agosto 2012
Difficile ipotizzare cambiamenti significativi, tuttavia non possiamo trascurare quell’ipotesi concernente una maggiore ingerenza atlantica a cavallo del Ferragosto.
In conclusione.
Avremmo preferito parlare di altre configurazioni, come ad esempio il ritorno del più clemente Anticiclone delle Azzorre. Invece ci vediamo costretti, per l’ennesima volta, a commentare lo strapotere di una figura di cui avremmo fatto volentieri a meno.