Nell’ultimo periodo stiamo seguendo con estremo interesse l’evoluzione meteorologica, consapevoli dell’estrema delicatezza della fase biologica colturale. Sappiamo infatti, come ripetuto più volte, che il risveglio vegetativo è già in atto in molte specie vegetali coltivate e non.
Dobbiamo però concentrare l’attenzione verso le regioni settentrionali, laddove il freddo previsto da giorni avrà una maggiore influenza rispetto alle altre zone della Penisola. È vero che localmente, anche al Centro, si potranno avere temperature al di sotto della media stagionale, tuttavia non così basse da oltrepassare quella soglia critica di sopportazione da parte delle colture vegetali.
Ad onore del vero possiamo crede che anche nelle regioni del Nord non si toccheranno di certo valori tali da creare eccessive preoccupazioni al mondo agricolo, tuttavia la persistenza di temperature, specie durante le ore notturne, tali da favorire il gelo potrebbe arrecare qualche disagio alle colture più sensibili.
A ciò dobbiamo aggiungere l’elevato grado d’instabilità atmosferica che per l’intera settimana dovrebbe attanagliare molti settori del Nord, laddove non si esclude la possibilità di nevicate a quote decisamente collinari, localmente anche più in basso. Ed è proprio la neve a destare un minimo di preoccupazione. Non tanto per i possibili accumuli previsti, decisamente scarsi, quanto per la possibilità che, una volta depositata sulle parti vegetali, possa gelare con le basse temperature della notte.
Abbiamo difatti imparato che tal fenomeno può comportare rischi effettivi legati a danni di tipo meccanico e fisiologico. Da un alto per le possibili lesioni sia la colletto che alle giovani parti versi e fiorali, dall’altro per il possibile congelamento dei succhi cellulari. Effetti che spesso si rendono manifesti in primavera ed ancor di più durante la maturazione dei frutti, con perdite evidenti di produzione.
Da non trascurare inoltre la possibilità di eventi temporaleschi, specie in prossimità del fine settimana, quando aria più mite occidentale, scorrendo su quella più fredda presente nei bassi strati, potrebbe acuire i contrasti termici con possibili grandinate. Fenomeno deleterio soprattutto per i giovano fiori, con perdite delle parti fertili necessarie alla successiva trasformazione in organo produttivo.
Riteniamo pertanto che sia bene mantenere il livello di guardia piuttosto alto, onde evitare spiacevoli sorprese in stadi vegetativi avanzati e relativamente più importanti.