Europa dai due volti:
l’autunno, si sa, è stagione transitoria e come tale in grado di mostrare condizioni meteorologiche diametralmente opposte. Vi facciamo un esempio: mentre sull’Europa occidentale è in atto una ricucitura anticiclonica di stampo africano – con tutte le conseguenze del caso – sulla parte orientale del Continente è giunto il freddo. Un freddo inaspettato, che dopo la Russia è disceso sul Mar Nero apportando le prime intense nevicate – a bassissima quota – in Paesi come la Romania.
Italia terra di confine:
il nostro Paese si trova al limite delle due configurazioni: ad ovest troviamo il promontorio africano, che prova ad affacciarsi sulla Sardegna. Ad est c’è l’aria fredda, che nelle prossime 24 ore si propagherà alle nostre regioni determinando un corposo calo delle temperature soprattutto lungo il versante adriatico. Per darvi un’idea della contrapposizione, vi facciamo l’esempio dei venti: in Sardegna si orienteranno da Scirocco, altrove prevarrà il Grecale.
Ma l’Autunno preme:
al di là del tipo di configurazione che si andrà creando, la prossima ondata di maltempo avrà i connotati tipici della stagione autunnale. O meglio, delle stagioni autunnali degli ultimi decenni. Sono lontani gli anni dominati dal flusso zonale, che arrecava le benefiche piogge a intervalli regolari. Ultimamente abbiamo assistito ad una escalation di eventi atmosferici estremi ed anche in occasione dell’imminente peggioramento ne avremo un’altra testimonianza.
Rischio nubifragi:
purtroppo sì, il rischio c’è ed è alto. La speranza è che i modelli matematici rinsaviscano proponendoci precipitazioni magari abbondanti ma senza eccessi. Tuttavia non possiamo non darvi atto delle ultime proiezioni, ovvero quelle che indicano assai probabili violenti nubifragi da Nord a Sud. Facile supporre lo sviluppo di grosse celle temporalesche, anche per via di acque superficiali del Mediterraneo ancora relativamente calde.
Quale sarà lo step successivo?:
Ora come ora è difficile stilare un trend affidabile. Se fino a qualche giorno fa prevaleva l’ipotesi “Vortice Polare in rinforzo”, da ieri sono apparsi scenari diametralmente opposti. La possente struttura anticiclonica che prenderà possesso dell’Europa centro settentrionale potrebbe impedire qualsivoglia velleità ciclonica, dirottando tra l’altro i fronti atlantici verso il Portogallo.
Le due soluzioni:
qualora dovessero concretizzarsi le dinamiche succitate, si aprirebbero due strade: il rinvigorimento della falla iberica, con conseguente risposta dell’Alta Africana sull’Italia. L’altro opzione contempla l’ingresso dei fronti atlantici sul Mediterraneo, complice la lacuna barica innescata dalla goccia fredda.
Focus: evoluzione sino al 15 ottobre 2013
Nelle prossime 48 ore avremo condizioni di relativa variabilità, con nubi che andranno a concentrarsi maggiormente nelle regioni esposte ai venti di Grecale. Venti da est, molto freschi, che come detto faranno calare con decisione le temperature nelle regioni adriatiche. Potrà anche manifestarsi qualche piovasco o debole pioggia. La situazione comincerà a mutare venerdì, con lo Scirocco in accentuazione sulla Sardegna e le nubi via via più compatte sul nordovest. E proprio nelle regioni nordoccidentali giungeranno le prime piogge, destinate ad intensificarsi rapidamente nel corso del fine settimana. Un weekend all’insegna del maltempo un po’ ovunque, una due giorni di massima allerta per via dell’alto rischio nubifragi.
Il tempo potrebbe mantenersi instabile anche, tra alti e bassi, fino a metà mese e la causa sarebbe riconducibile alla permanenza di una goccia fredda in seno al Mediterraneo centrale.
Evoluzione sino al 20 ottobre 2013
I successivi apporti instabili atlantici determinerebbero condizioni di variabilità autunnale persistente, con momenti di sole intervallati a parentesi piovose.
In conclusione.
Insomma, comunque la si guardi emerge un’accelerazione autunnale che dovrebbe traghettarci – più o meno velocemente – nel cuore della stagione.