Africa bye bye:
un semplice arrivederci o un addio? Difficile dirlo, quel che si può ipotizzare dopo aver osservato le proiezioni modellistiche e un ritorno alla tipica estate mediterranea. Non sembrerebbero esservi, al momento, i presupposti per nuove fiammate africane. Vedremo, a breve, che il cambio circolatorio è sostanziale e probabilmente definitivo. Ciò non toglie, è bene rimarcarlo, che qualche ulteriore sfuriata d’aria rovente possa manifestarsi. Ma se anche così fosse, ne siamo certi, difficilmente si raggiungerebbero i picchi termici attuali.
Caterva di record:
quel che stupisce è che pur in mancanza di isoterme di portata eccezionale, sono state raggiunte temperature inusitate. Se è vero che in Italia sono caduti dei record, è ancor più vero che al di là delle Alpi – specie verso est – di record ce ne sono stati a bizzeffe. Possiamo menzionare l’Austria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, i Balcani. Addirittura per talune località quella di ieri è stata la giornata più calda della storia! Questo per farvi capire l’intensità del caldo. Ed è preoccupante, perché ci conferma la tendenza climatica volta al riscaldamento globale. La domanda é: cosa sarebbe stato se l’Anticiclone Africano ci avesse accompagnato per più di 3 mesi come accadde nel 2003?
Un grazie all’Atlantico:
sia in un senso che nell’altro. Grazie – si far per dire – per aver alimentato l’Anticiclone Africano. Un grazie, soprattutto, per aver scagliato un vortice instabile nel cuore del Mediterraneo. Vortice accompagnato da aria secca, fresca, con effetti che non si son fatti attendere. Oltre ai temporali, previsti e prevedibili, stanno calando le temperature. Una flessione, marcata, che proseguirà sino a domenica e avrà il merito – o l’onere – di ripristinare quella normalità termica tanto agognata.
Calo termico imponente:
a questo punto crediamo siamo giusto aprire una piccola parentesi termica. Perché se è vero che nei giorni scorsi abbiamo avuto valori anche di 7-8°C al di sopra della norma, l’aria fresca ci traghetterà verso un clima certamente adeguato al periodo. Fin tanto che soffierà il vento da nord, che tra l’altro spazzerà via l’afa, percepiremo persino un po’ di fresco.
Estate dal volto umano:
ci piace utilizzare questa espressione perché quel che è stato fino a ieri aveva ben poco d’umano. Inutile ricordarvi che certe temperature, soprattutto se accompagnate dall’afa, possono causarci gravi disagi. L’analisi modellistica comparata conferma quel cambio di pattern ipotizzato nei vari approfondimenti della scorsa settimana, quando vi dicemmo che probabilmente avremmo assistito al graduale abbassamento del flusso zonale. Ed è quel che si scorge osservando i modelli, ovvero una circolazione zonale – più o meno ondulata – che trafigerrà il cuore dell’Europa arrivando a lambire le Alpi.
L’Alta delle Azzorre:
ma quando si menziona l’Atlantico non ci si riferisce soltanto agli impulsi perturbati, o all’aria fresca. No, ci si può riferire anche all’Anticiclone delle Azzorre, che nei prossimi giorni estenderà la sua mano stabilizzante verso il Mediterraneo. Giungerà una sua propaggine, che avrà il merito di impedire incursioni cicloniche più convincenti in grado di accelerare il naturale declino stagionale.
Focus: evoluzione sino al 22 agosto 2013
Il vortice instabile, goccia fredda se preferite, si allontanerà rapido verso sud e raggiungerà la Grecia. Sull’Italia continuerà ad affluire aria fresca dai quadranti settentrionali, ma perlomeno assisteremo ad un miglioramento del tempo che entro domenica dovrebbe riportare il sole un po’ ovunque. Qualche rovescio insisterà all’estremo sud, specie tra la Calabria e il versante tirrenico della Sicilia.
Seguirà un periodo di bel tempo e all’insegna del clima gradevole. Farà caldo, ma non troppo. Un caldo mai afoso, perché come detto prevarrà il contributo dell’Alta Azzorriana. Il nord, probabilmente, risentirà degli apporti d’aria umida atlantica destinati principalmente oltralpe. Ciò vuol dire che non mancherà occasione per dell’instabilità consistente, talvolta sin sulla Val Padana. Temporali diurni potrebbero interessare anche la dorsale e le zone interne insulari.
Evoluzione sino al 27 agosto 2013
Non si’intravedono cambiamenti significativi neppure a lunghissimo termine, il ché significa che l’estate potrebbe intraprendere il suo lento declino senza particolari scossoni.
In conclusione.
Insomma, estate che fino ad oggi ha mostrato un po’ di tutto: dai temporali, al fresco, al super caldo. Ora la speranza è che gli eccessi, in un senso e nell’altro, siano terminati e che si possa procedere verso il traguardo all’insegna della normalità.