L’elemento saliente a breve termine.
Avremo una fase moderatamente piovosa, perlomeno su alcune regioni dello Stivale. Le precipitazioni interesseranno maggiormente il Nordovest e la Toscana, mentre tra venerdì e sabato si va profilando un coinvolgimento del resto d’Italia, seppure non diffusamente nè tanto meno intensamente.
L’elemento saliente a medio termine.
L’ondulazione oceanica, diretta verosimilmente in direzione della Penisola Iberica e delle coste occidentali del Nord Africa, parrebbe destinata a compiere piccoli ma importanti passi verso Est, scalfendo il lato occidentale di quel muro anticiclonico subtropicale rinforzato dalla persistenza di correnti mediamente meridionali.
L’elemento saliente a lungo termine.
L’inizio di dicembre potrebbe portare una svolta in termini di precipitazioni e calo termico. Il rinforzo, in Oceano, dell’alta delle Azzorre andrebbe confermando la possibilità d’una sua elevazione in senso meridiano.
Il trend a lungo termine:
Tale prospettiva spiegherebbe inequivocabilmente alnuce proiezioni modellistiche concernenti l’avvento della prima irruzione fredda da nord della stagione invernale. Tutto chiaramente da confermare, ma il percorso pare tracciato. Restano da valutare modi ed eventualmente anticipi o posticipi temporali.
Elementi di incertezza: All’interno della solita dinamica meridiana, con accesi scambi di calore Nord-Sud e viceversa, tutto dipende dal posizionamento delle due figure bariche principali: Alta pressione delle Azzorre e Vortice Polare.
Non ci si faccia trarre in inganno dalla persisten presenza dell’anticiclone subtropicale. Esso, pur rappresentando una terza figura non meno importante, è il frutto delle disposizioni ed attività delle suddette figure.
Fattori di normalità climatica:
Alcuni, a ragione, riterranno tal spazio dell’editoriale oramai privo di significato. Un’opionine rispettabile, qualora si guardi a quelle medie trentennali alle quali eravamo abituati.
Ora, forse, e lo ripeto da tempo, sarebbe opportuno rivedere radicalmente il concetto di normalità. Ci si può avvicinare a quelle fatidiche medie, tuttavia il contesto barico generante è tutt’altro che dettato dalle canoniche correnti occidentali.
Focus: evoluzione sino al 28 novembre 2006
La prima fase previsionale recita, ad oggi, un moderato peggioramento ad interessamento di alcune regioni dello stivale. Si inizia dal Nordovest, laddove i fenomeni risulteranno maggiori, alto Tirreno e, più o meno diffusamente, il resto della Penisola.
Dopo una parziale attenuazione dei fenomeni, si potrebbe verificare una nuova fase instabile per progressione dell’onda depressionaria verso Est. Il muro anticiclonico dovrebbe reggere, ma non in maniera tale di ostacolare totalmente il passaggio di fronti nuvolosi più o meno precipitativi. Il tutto in un costesto governato da deboli correnti mediamente occidentali.
Evoluzione sino al 03 dicembre 2006
L’inizio del nuovo mese, proiezione da predenre con le molle, indica invece la possibile partura di una profonda ferita depressionaria prima sull’Europa Centro Settentrionale, poi sul Mediterraneo. Aria fredda dall’Artico, scorrendo lungo il bordo orientale dell’alta delle Azzorre, potrebbe raggiungere la Penisola e dar vita ad una ciclogenesi a carattere freddo.
In conclusione.
Certo, a fronte di un autunno vissuto sul filo anticiclonico, quanto descritto oggi pare un passo avanti di fondamentale importanza. Preme sottolineare la persistenza dello schema configurativo dettato dagli scambi di calore in senso meridiano. Niente toglie quindi che, prima o poi, l’Italia possa rivelarsi bersaglio ideale d’incursioni Settentrionali, lasciando ad altri lidi l’egemonia stabilizzante.