Un anno fa, di questi tempi, l’Europa e l’Italia Settentrionale affrontavano giornate di ghiaccio e abbondanti nevicate. Le premesse di quel Dicembre furono entusiasmanti, ma si trattò di mera illusione. I mesi successivi furono avari di soddisfazioni. Il freddo tornò poche volte, non quel tanto che avrebbe consentito di considerare l’Inverno sulle righe.
Quest’anno, invece, le cose procedono diversamente. Oggi, lo saprete, esordisce la nuova stagione. In meteorologia comincia il 1 Dicembre, mentre l’astronomia procrastina l’avvio a ridosso del Natale. Qualora dovessimo azzardare un paragone col 2010, rischieremmo il linciaggio. Si viene da un Autunno caldo, talvolta secco e alcune volte cattivo. Un Autunno eccessivo, in tutto e per tutto.
Eppure, al di là che alcune figure bariche non giochino a favore del freddo, qualcosa è mutato. Nel Nord Europa vi sono tutta una serie di perturbazioni che causano venti violentissimi e precipitazioni talvolta abbondanti. Il freddo, invece, sta per giungere. L’aria Artica, nei prossimi giorni, guadagnerà km in direzione sud. Nel weekend, accompagnandosi ad un’altra perturbazione, avrà raggiunto i Paesi dell’Europa centrale e poi dovrebbe spostarsi ad est. Parte dell’aria fredda fluirà nel Mediterraneo, interessandoci parzialmente. Lunedì e martedì prossimi avremo una generale flessione termica e sarà più pronunciata nelle regioni Adriatiche.
Data la particolare disposizione dei venti, su alcune parti Peninsulari si attiveranno correnti piuttosto secche che accompagneranno un generale miglioramento. Peraltro, se le proiezioni dei Modelli restassero tali, una propaggine dell’Alta Pressione delle Azzorre sarebbe pronta a respingere l’assalto Artico sui Balcani.
Abbiamo parlato di miglioramento. Probabilmente vi chiederete come mai. Beh, tra domani e domenica verremo influenzati da diverse perturbazione nord atlantiche. La prima sta giungendo in queste ore, ma avrà effetti limitati. Qualche pioggia coinvolgerà la Liguria, il basso Piemonte, l’Emilia e localmente le regioni Tirreniche. Le nevicate coinvolgeranno le zone alpine al di sopra dei 1700/1800 m. Tutto avverrà domani, mentre sabato i fenomeni si attarderanno sul Triveneto e su quelle Tirreniche. Avremo un calo della quota neve, che si attesterà attorno ai 1500 m sulle Alpi e oltre i 1800/2000 m nell’Appennino centro settentrionale.
Da domenica assisteremo ad una notevole intensificazione dei venti occidentali. Al Nord, invece, si disporranno settentrionali e lunedì avremo intense raffiche di foehn nelle aree esposte. Le precipitazioni, vista la ventilazione prevalente, interesseranno soprattutto i versanti tirrenici mentre su quelli adriatici e ionici vi saranno correnti secche in caduta dall’Appennino. Di conseguenza il tempo sarà migliore, specie lungo le coste.
Martedì, infine, i venti si orienteranno da nord ovunque e accompagneranno l’intrusione d’aria fredda Artica. Inizialmente ci sarà qualche residuo fenomeno sulle Centrali Adriatiche e al Sud, ma in rapida attenuazione.
Il bel tempo tornerà mercoledì, ma è ancora presto per dire se sarà duraturo o se si tratterà di una semplice pausa.