Cambio circolatorio:
negli ultimi giorni hanno prevalso condizioni di maltempo: prima al Nord, poi al Centro Sud. La causa è imputabile, come ben sappiamo, al ritorno di fiamma dell’Atlantico che ha saputo vincere la resistenza di un’ampia fascia anticiclonica collocata tra la Spagna e l’Europa centro orientale. Il maltempo, soprattutto nelle ultime ore, è stato intenso e per quel che concerne il settentrione è giusto sottolineare le copiose nevicate verificatesi a bassa quota.
Arriva l’Artico:
nell’ottica del cambio circolatorio suddetto, dobbiamo necessariamente focalizzare l’attenzione sull’imminente irruzione fredda. Stavolta non sarà una perturbazione nord atlantica, ma una vera e propria stilettata artica capace di ricatapultarci in inverno. I primi effetti li osserveremo in serata, ma i più ficcanti si avvertiranno nelle prossime 48 ore quando avremo un netto coinvolgimento delle regioni centro meridionali e insulari.
Impianto barico consolidato:
le dinamiche che condurranno all’irruzione le abbiamo osservate svariate volte e in tal senso è essenziale – lo si è detto più volte – il posizionamento dell’Alta delle Azzorre. La struttura anticiclonica è ben radicata a ridosso dell’Europa occidentale e l’indebolimento del Vortice Polare innescherà una profonda ondulazione delle correnti d’alta quota. La spalla orientale dell’Alta Pressione fungerà da scivolo per l’irruzione, che in tal modo avrà strada spianata nel cuore del Mediterraneo.
Forte calo termico, ma non per tutti:
le correnti settentrionali produrranno effetti termici notevoli: le temperature caleranno di parecchi gradi, attestandosi al di sotto delle medie stagionali su gran parte del Centro Sud (Isole comprese). Ma quando si parla di venti da nord non si può trascurare il ruolo delle Alpi. Lo sbarramento alpino innescherà un foehn sostenuto, capace di propagarsi in Val Padana innescando un generale rialzo termico.
Marzo: primavera o ancora inverno?:
l’esordio primaverile avverrà, molto probabilmente, all’insegna dell’Alta Pressione. Ma vi sono degli elementi che ci fanno propendere per un rigurgito invernale poderoso entro la prima decade. Anzitutto la tenace collocazione dell’Alta delle Azzorre a ridosso dell’Europa orientale. In secondo luogo la possibile formazione di un possente blocco anticiclonico tra la Scandinavia e la Russia Europea. Quest ultimo potrebbe innescare una discesa d’aria gelida, di tipo continentale, nel periodo indicato e uno degli obbiettivi potrebbe essere rappresentato dall’Italia.
Focus: evoluzione sino al 08 marzo 2015
Il tempo peggiorerà rapidamente a partire da domani e le condizioni di maltempo si protrarranno fin verso il fine settimana. Come detto verranno coinvolte quasi esclusivamente le regioni del Centro Sud, mentre per quel che riguarda il Nord ci aspettiamo fenomeni localmente consistenti in Emilia Romagna. La quota neve subirà un brusco abbassamento e le nevicate appariranno anche in collina.
In seguito subentrerà un miglioramento per mano dell’Alta delle Azzorre, che dovrebbe riuscire ad estendersi parzialmente verso il nostro Paese. La primavera esordirebbe così sotto i migliori auspici, ma è bene non illudersi perché a fine periodo potrebbero subentrare nuove dinamiche circolatorie e l’inverno potrebbe riservare ulteriori sorprese.
Evoluzione sino al 13 marzo 2015
Entro metà marzo, più probabilmente entro la prima decade, una nuova consistente irruzione fredda sembrerebbe in grado di investire l’Italia.
In conclusione.
La primavera è ormai alle porte, ma come spesso accade a marzo siamo certi che non mancherà occasione per ritorno di fiamma invernali di tutto rispetto.