Arriva il maltempo, ma come talvolta accade nelle evoluzioni cicloniche prettamente atlantiche non saranno le regioni del Sud a risentirne appieno: se escludiamo la Campania, sulle restanti zone il flusso meridionale non sarà granché produttivo a causa dell’eccessiva distanza del motore ciclonico, relegato un po’ troppo ad ovest e troppo restio a sfondare verso est-sud/est.
La situazione dovrebbe però mutare venerdì, quando la saccatura tenderà ulteriormente ad incunearsi molto a sud verso l’entroterra algerino-tunisino, stimolando la risalita più decisa di masse d’aria calde dalla Libia: l’incremento dei contrasti termici innescherà un processo dinamico favorevole allo sviluppo di una ciclogenesi prevista in approfondimento dal Canale di Sicilia verso il Mar Ionio.
Si tratta di una tipica evoluzione che potrebbe portare piogge e temporali anche molto intensi, sulla falsariga di quanto già accaduto fra fine gennaio ed inizio febbraio, in concomitanza delle precedenti situazioni perturbate afromediterranee. Acqua a secchiate per alcune aree del Sud, questa potrebbe essere la ciliegina sulla torta di questa complessa e duratura fase perturbata.