La perturbazione che sta per interessarci aprirà la strada ad una serie di impulsi perturbati nord atlantici. Nel corso della prossima settimana affluirà aria via via più fredda, con conseguente calo della quota neve a partire dalle regioni centro settentrionali. Da metà settimana si apre un nuovo spiraglio per delle nevicate a quote collinari, o comunque al di sotto dei 1000 metri.
Il tempo domenica 20 gennaio
La perturbazione proveniente dalla Spagna ci interesserà più direttamente. Le temperature registreranno un rialzo anche sul nordovest, con neve che interesserà quasi esclusivamente i rilievi alpini e prealpini oltre i 1000/1200 metri. Qualche precipitazione nevosa a bassa quota, specie ad inizio giornata, sembra poter resistere sul basso Piemonte, tuttavia la situazione andrà valutata attentamente perché non è escluso che il richiamo mite possa rivelarsi meno pronunciato con conseguente tenuta del cuscino freddo anche su altre zone del Piemonte e della Lombardia.
Altrove maltempo con piogge, le più consistenti interesseranno la fascia prealpina e pedemontana del Triveneto, oltre al versante tirrenico. La quota neve sarà posizionata oltre i 1400/1600 metri di altitudine, pur senza escludere sconfinamenti a quote inferiori sulle Alpi. Spiccata variabilità nelle regioni del versante ionico e del medio-basso versante adriatico, dove le precipitazioni risulteranno più contenute e intermittenti.
Prima metà settimanale perturbata
Il calo pressorio andrà a scavare una vasta depressione in seno al Mediterraneo, alimentata da correnti più fredde provenienti dall’Atlantico settentrionale. I venti si disporranno da w/nw, le temperature caleranno un po’ dappertutto e diminuirà la quota neve.
Le precipitazioni interesseranno maggiormente il Triveneto, l’Emilia Romagna, il versante tirrenico e le due isole. Su est Alpi e lungo la dorsale appenninica centro settentrionale ci aspettiamo nevicate anche al di sotto dei 1000 metri, con graduali sconfinamenti a quote collinari. Più a sud le precipitazioni nevose non dovrebbero spingersi, almeno inizialmente, al di sotto dei 1200 metri.
Tempo variabile o localmente instabile nelle regioni del medio-versante adriatico e lungo il settore ionico. Precipitazioni più probabili nelle zone interne appenniniche e sulla Puglia.