Pochi giorni abbiamo analizzato le previsioni stagionali emesse dal centro di calcolo della NASA, improntate ad un inverno particolarmente freddo sull’Europa.
Oggi vi proponiamo invece le proiezioni del modello IRI, che vedremo essere molto differenti da quelle NASA, sia nei risultati, sia nel metodo di elaborazione.
Il sistema di previsione utilizzato dall’IRI è una combinazione dei risultati di vari modelli previsionistici stagionali, tra i quali, ad esempio, il NSIPP statunitense, l’ECHAM 4.5 di provenienza europea, o il CCM3.
Facendo un ensemble di tali modelli stagionali, ne emerge una stagione invernale prevista decisamente mite per il nostro Continente.
Riguardo alle isoterme marine, è prevista un sostanziale rinforzo del Nino, che, se pur non a livelli elevati, dominerà le temperature oceaniche del Pacifico centrale raggiungendo il suo massimo proprio tra Dicembre e Febbraio prossimi.
Le temperature oceaniche saranno piuttosto elevate anche sull’Atlantico Settentrionale, mentre il Pacifico settentrionale continuerà la sua fase fredda.
Questa combinazione di SST (temperature oceaniche) persistenti e previste nella loro evoluzione nei prossimi mesi, notiamo come lo schema preveda inevitabilmente un Inverno mite in campo europeo, specie quello mediterraneo ed occidentale.
Probabilmente l’Inverno sarà normale sul Nord Europa, Russia e Siberia, nonché sul Nord America.
Spiccano gli Stati Uniti, che, dopo aver attraversato stagioni piuttosto fredde, con tutta probabilità verranno colpiti da un’altra stagione invernale gelida, specie sulle zone centro meridionali, per la concomitante influenza del Nino e delle anomalie negative oceaniche sul Pacifico Settentrionale.
Il massimo del Nino, come detto, lo si avrà nel trimestre invernale, così come le anomalie termiche positive saranno massime in questo trimestre, per poi decadere lentamente nei mesi successivi, anche se la stagione primaverile potrà essere di nuovo abbastanza mite.
Davvero singolare, dunque, il contrasto in atto tra previsioni Multimodel dell’IRI, che annunciano un’invernata mite in linea con le attese europee, con un Nino moderato in azione, e le previsioni di un modello come quello della NASA che prevedono invece un inverno dominato dalle correnti orientali fredde, in linea con le attese quando la QBO è negativa.
A noi non resta che evidenziare queste opposte linee di tendenza, e vedere poi nel proseguo quale delle due avrà avuto ragione.