Il freddo Artico:
la circolazione sta subendo profondi cambiamenti. Le correnti gelide Russe stanno per essere sostituite dai venti freddi provenienti dall’Artico. Ventilazione che trova ragion d’esistere nell’elevazione, possente ma transitoria, dell’Alta Pressione delle Azzorre verso la Groenlandia.
Il Vortice Polare:
lo scivolamento di un nucleo d’aria gelida verso il comparto balcanico-ellenico, oltre a dipendere dal succitato blocco Azzorriano, è legato ad una ripresa delle velocità zonali alle alte latitudini. Detto in parole povere, il Vortice Polare sta riprendendo vigore. Rammentate i mesi di Dicembre e Gennaio? Ebbene sì, la prossima settimana avremo una configurazione simile a quella che ci consegnò nelle mani di una pesante anomalia termica positiva e precipitativa.
Non facciamoci ingannare:
chi per gioco, per curiosità o per lavoro consulta quotidianamente i Modelli di previsione avrà notato come venisse indicata, fino a ieri, un ritorno delle correnti Atlantiche in grande stile. Tuttavia, lo ricorderà chi lesse lo scorso editoriale, non vi sono elementi termico-climatici da suffragare tali ipotesi. Si va incontro alla conclusione dell’Inverno e al periodo durante il quale il Vortice Polare decade fisiologicamente. E’ più probabile, a nostro avviso, che inizino a verificarsi i possenti scambi meridiani tipici delle fasi di transizione stagionale.
Qualcosa di grosso bolle in pentola:
quella degli scambi meridiani è una delle ipotesi, la più probabile da un punto di vista statistico. Ma dovessimo dar adito alle proiezioni di alcuni pattern climatici, l’ultima settimana di Febbraio potrebbe riproporre condizioni di gelo su molti Paesi d’Europa e non è da escludere un coinvolgimento della nostra Penisola. L’Alta delle Azzorre, infatti, potrebbe spingersi verso la Scandinavia e congiungersi con un’altra figura anticiclonica. E’ da stabilire se si tratterà nuovamente dell’Alta Siberiana o se verrà a crearsi una struttura dinamica a quelle latitudini,
L’Inverno non è ancora terminato:
è bene ribadirlo, la stagione non sembra terminare. Qualora gli scenari succitati trovassero riscontro, si replicherebbe il trend delle ultime stagioni. Anche l’Estate scorsa partì a singhiozzo, il caldo arrivò ad Agosto e ci accompagnò sino al mese di Ottobre. La stessa sorte toccherà all’Inverno?
Focus: evoluzione sino al 28 febbraio 2012
Domani le regioni del versante Adriatico e Meridionali saranno coinvolte da una circolazione piuttosto fredda di natura Artica. Venti da nord, che accompagneranno un po’ d’instabilità con la possibilità che la neve torni a cadere a quote estremamente basse. Interessanti prospettive sembrano aprirsi nel weekend, con un’altra perturbazione Artica che riuscerebbe a penetrare nel Mediterraneo causando un più diffuso peggioramento. Non è da escludere la comparsa della neve in Val Padana e nelle colline del Centro Italia.
Successivamente potrebbe realizzarsi il blocco anticiclonico e un mix di aria gelida Artico-Continentale si butterebbe a sud puntando nuovamente il Mediterraneo centro orientale. Ecco quindi che l’Inverno tornerebbe con un primo, duro, colpo di coda.
Evoluzione sino al 04 marzo 2012
Condizioni invernali sembrano in grado di accompagnarci agli inizi della Primavera meteorologica, ovvero al 1 Marzo e per tutta la prima settimana del nuovo mese.
In conclusione.
Insomma, una stagione partita in ritardo e che potrebbe terminare allorquando la Primavera sarà già cominciata e cercherà pian piano di prendere il sopravvento.