L’elemento saliente a breve termine.
Il freddo è in attenuazione, nei prossimi giorni dovrebbe giungere un nuovo peggioramento ascrivibile al Vortice Ciclonico che dai Balcani s’è portato sulla Francia. Ricacciato indietro da un nucleo di Alta Pressione, si porterà in Italia, meno freddo, generando un peggioramento dapprima al Centro Nord, poi al Centro Sud.
L’elemento saliente a medio termine.
Ma quel che si profila a livello continentale potrebbe condurci verso un crudo episodio invernale. Quel nucleo Anticiclonico presente sulla Francia si ergerà in Oceano, raggiungendo la Groenlandia. Il Vortice Polare subirà una dislocazione nei sui minimi principali. Quello europeo, forte e compatto, scenderà a Sud, raggiungendo l’Europa centro orientale. Il Mediterraneo, da tempo sede depressionaria, potrebbe fungere da calamita all’aria gelida proveniente da nordest, che si catapulterebbe in Italia.
L’elemento saliente a lungo termine.
Il raffreddamento, intenso, del comparto orientale continentale potrebbe rivelarsi fucina di ulteriori apporti freddi anche nel lungo periodo.
Il trend a lungo termine:
Osservando le proiezioni long range si scorge una persistenza del freddo fin nel Mediterraneo, dettato da un’anomalia anticiclonica a lititudini settentrionali.
Elementi di incertezza:
Gli elementi d’incertezza non sono certo pochi, primo fra tutti la tenuta del blocco anticiclonico oceanico. La presenza del nucleo polare canadese si rivelerà essenziale nel favorirne durata e intensità.
Non è da escludere che dopo una temporanea rottura in sede iberica, per interferenze cicloniche oceaniche, possa proporsi un nuovo blocco ma con direttrice nord orientale, tale da convogliare l’aria Artico continentale verso le nostre regioni.
Fattori di normalità climatica:
Osservando i diversi diagrammi termico-barici relativi alle diverse località peninsulari risulta evidente la persistenza termica al di sotto della media.
V’è da dire che molti membri previsionali danno temperature veramente gelide, coadiuvate da precipitazioni che risulterebbero nevose su tante regioni.
Focus: evoluzione sino al 11 gennaio 2009
Si diceva del peggioramento tra il 31 e il 1 Gennaio. Passerà un Vortice Ciclonico in quota che porterà precipitazioni dapprima al Centro Nord, nevose localmente sino in Val Padana. Poi avremo il trasferimento dei fenomeni al Sud, ove si scaverà una depressione in estensione verso la Penisola Ellenica laddove inizierà a fluire aria gelida da Nord.
Depressione che potrebbe rivelarsi poi indispensabile per convogliare il gelo verso l’Italia, temperature che inizierebbero a calare dal 3 Gennaio. Per il periodo dell’Epifania potrebbe concretizzarsi un’intensa fase perturbata invernale, la neve cadrebbe a bassissima quota un po’ su tutte le regioni.
Evoluzione sino al 16 gennaio 2009
Persistenza fredda che potrebbe traghettarci verso la metà del mese, con ulteriori occasioni per nevicate a bassissima quota.
In conclusione.
Da tempo che seguiamo l’evoluzione, sottolineiamo come le previsioni, il long range, sia stato in grado di identificare la retrogressione fredda del Natale. Possiamo pertanto ritenere assai probabile la concretizzazione della fase invernale finora descritta, ma i dettagli andranno valutati nel corso dei successivi aggiornamenti.