Per iniziare, si può dire che le previsioni di massima per questa stagione invernale, da parte dei modelli “stagionali”, indicano generalmente un inverno mite e piuttosto siccitoso.
Questo per vari motivi, il principale dei quali è costituito dalle anomalie in atto delle temperature oceaniche.
Tali modelli funzionano correlando determinati tipi di circolazione atmosferica prevalenti sul nostro Continente con le anomalie della circolazione e delle temperature oceaniche, nella supposizione che siano quest’ultime a dirigere il traffico delle correnti atmosferiche.
Osservando le anomalie attuali delle temperature oceaniche, notiamo anzitutto la presenza di una Nina fortissima, come non lo era da diversi anni, probabilmente dalla fine degli anni ’90.
Sull’Oceano Atlantico è invece presente un’ampia anomalia termica positiva, con valori di quasi 4°C superiori alla norma, un fenomeno in grado di poter avere una sua propria influenza sul clima europeo.
Supponendo una circolazione occidentale che trascini le masse d’aria miti dall’Oceano al nostro Continente, ecco che i modelli “vedono” un Inverno mite per l’Europa, e secco in quanto la Nina è stata associata spesso, in passato, a circolazioni anticicloniche nel cuore del Continente.
Si tratta di una combinazione statistica di due eventi oceanici, ma non è detto che la situazione si sviluppi proprio in questo modo.
Il modello sperimentale di lungo termine CFS, che combina le previste anomalie oceaniche con le possibili correlazioni atmosferiche, è in grado di fare previsioni con dettaglio giornaliero per i mesi futuri.
Ma si tratta di un modello ancora allo stato sperimentale, quindi i suoi risultati sono tutt’altro che attendibili.
Comunque, esaminiamo un attimo la situazione che si prospetterebbe per i prossimi mesi invernali stando alle elaborazioni di tale modello.
Per la fine di novembre è atteso l’ingresso di una depressione Atlantica sull’Italia.
Segue una fase interlocutoria, con rimonta dell’Anticiclone e clima piuttosto mite.
Un’altra depressione dalla Spagna ci interesserà tra il 10 ed il 13 dicembre, inaugurando sul Centro Nord una fase di tempo atlantico, a tratti perturbato, che andrà avanti fin quasi a Natale, ma senza episodi di maltempo significativi, e clima piuttosto mite.
Vacanze natalizie protette dall’Anticiclone sul Sud ed Adriatico, meno bene per le Nord Occidentali esposte ad un duraturo flusso meridionale, con tempo perturbato.
L’anno nuovo si apre con l’ingresso deciso di una depressione atlantica sul Bacino Centrale del Mediterraneo, con aria stavolta più fredda.
Altra depressione fredda per Befana, poi la depressione resta stabile sull’Italia, mentre l’Anticiclone delle Azzorre si unisce a quello Russo Scandinavo, provocando maltempo dapprima a Nord, poi, nel corso della seconda decade, maltempo e freddo sul Centro Sud, con neve a bassa quota.
Un’altra depressione incentiverà il maltempo ed il freddo sul versante adriatico e meridionale, mentre il Nord resterà sotto Alta Pressione e temperature basse.
Segue una situazione anticiclonica generale, ma nel corso della terza decade giunge un’altra intensa ondata di freddo sul Centro Sud ed Adriatico, risparmiando ancora una volta il Nord Italia protetto dalle Alpi.
Tale situazione sembra protrarsi anche ai primi giorni di Febbraio, quando poi giunge un campo di alta Pressione.
Febbraio poi trascorre mite, con correnti atlantiche veloci a nord delle Alpi.
Il flusso atlantico si abbassa di latitudine verso la metà del mese, quando è alle viste un’altra ondata di maltempo e freddo al Meridione, di breve durata, seguita dal ritorno dell’Alta Pressione.
Nel corso della terza decade di Febbraio sono da segnalare dapprima l’ennesima ondata di freddo sul Centro Sud ed Adriatico, stavolta piuttosto intensa, poi il transito di una perturbazione atlantica sul Centro Nord per la fine del mese, che potrebbe dare origine a nevicate in pianura per cuscino freddo.
Marzo inizierebbe perturbato e freddo su tutta la Penisola per il transito di saccature provenienti dal Nord Atlantico.
Queste sono in sintesi le previsioni, con un Dicembre tutto sommato mite, un Gennaio freddo, soprattutto al Centro Sud, ove sarà spesso perturbato, un Febbraio misto, a tratti freddo a tratti mite ed anticiclonico.
Ma si tratta di indicazioni da parte di un modello che potrebbero non avere alcun significato, la parola alle emissioni successive, se smentiscono o confermano questa linea di tendenza.