Questa volta non differiscono troppo le previsioni della NASA da quelle NCEP, almeno per l’andamento dei prossimi mesi fino a Febbraio.
Certo, potrà essere un inverno favorevole ad alcuni e sfavorevole ad altri, in pratica, senza troppi giri di parole, sembrano riproporsi le condizioni di circolazione che hanno caratterizzato gli ultimi inverni recenti.
C’è anche una sostanziale somiglianza tra i vari modelli di previsione stagionale, compreso quello europeo ECHAM, che viene fatto girare in Germania.
Anzitutto, la stagione autunnale sembra essere caratterizzata da una ampia posizione settentrionale degli anticicloni.
Le anomalie positive di geopotenziale sembrano infatti interessare le alte latitudini europee ed atlantiche, ove sono segnalate anche i massimi scarti positivi delle temperature.
In particolare, anticicloni caldi ed asciutti dovrebbero stazionare su di una fascia compresa tra l’Atlantico settentrionale e la Scandinavia.
Questo lascerà ampio spazio alle perturbazioni atlantiche, che investiranno il Mediterraneo da ovest con una frequenza che non si era certamente più registrata da tanto tempo.
Un Autunno dominato dall’Atlantico, dunque, con un periodo finalmente molto piovoso su tutta la nostra Penisola.
Ma, nel frattempo, si preparerà un freddo piuttosto intenso alle alte latitudini russe, e della Russia europea.
Il trimestre invernale vedrà, infatti, il prevalente sviluppo verso nord dell’Anticiclone delle Azzorre, che stazionerà dall’Inghilterra verso la Scandinavia, bloccando nuovamente la strada alle perturbazioni atlantiche proprio nel trimestre invernale, tra Dicembre e Febbraio.
Nel contempo, una depressione fredda si impadronirà dell’Europa orientale, della Russia, del Mar Nero.
Sull’Italia soffieranno in prevalenza venti di tramontana, asciutti sul versante occidentale, umidi e nevosi dall’Adriatico al Meridione, considerando anche che le temperature in Italia mostreranno delle decise anomalie negative, e che, specie nella seconda parte dell’inverno, l’Anticiclone delle Azzorre tenderà a “spanciare” verso sud ovest, interessando anche le zone nord occidentali italiane.
Dunque, ad un Autunno molto piovoso, con correnti occidentali prevalenti, seguirà un inverno a componente nord orientale, quindi in prevalenza secco e freddo, anche se probabilmente molto nevoso sui versanti adriatici e meridionali.
Ovviamente, si tratta di previsione su tre mesi, per cui nulla è escluso: questi tipi di modelli non leggono le possibili retrogressioni da nord est fino al Mediterraneo Occidentale, e nemmeno eventuali brevi periodi di tempo atlantico : leggono solo le condizioni medie del tempo su tre mesi.
E non è detto neanche che ci azzecchino: abbiamo vari esempi in passato di cambiamenti clamorosi delle loro previsioni da un run all’altro.
A noi spetta solo informare i lettori su quello che ci propongono tali modelli, anche se, attualmente, il modello NASA è il più sofisticato che sia disponibile tra i vari modelli a lunghissimo termine.