Bel tempo o brutto tempo?:
due concetti che, a nostro avviso, forse avrebbero necessità di una rivisitazione. Perlomeno d’estate. Il bel tempo, nell’immaginario collettivo, corrisponde al sole, al caldo, ai cieli sereni. Il brutto tempo alle piogge, al fresco o al freddo, ma anche ai temporali e agli acquazzoni. Eppure, trovandoci dinanzi ad una struttura anticiclonica africana di tal possanza, forse parlare di bel tempo è un azzardo. Già, perché temperature come quelle che stiamo registrando a causa dell’afa, creano un disagio fisico notevole e diventa difficile associare tali condizioni al concetto di bel tempo.
E’ caldo eccezionale:
adesso sì, lo possiamo definire tale perché è eccezionale l’estensione dell’Anticiclone Africano. Nei mesi scorsi aveva palesato notevoli difficoltà nel valicare le Alpi, mentre stavolta è riuscito a raggiungere le Nazioni dell’Europa centro occidentale e ora punta minacciosamente la parte orientale del Continente. Nel corso del precedente articolo paragonammo l’attuale alle ondate di caldo che caratterizzarono l’estate 2003 e oggi non possiamo far altro che confermarvelo. Cadrà qualche record? Non è da escludere. Ma non solo sull’Italia, anzi, forse sarà più facile battere dei record in altri Paesi non avvezzi a questo tipo di configurazioni. Ci vengono in mente la Francia, la Germania, l’Austria, la Svizzera e ancora la Polonia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia.
Il peggio sta arrivando:
anzi, forse ci siamo già dentro, ma crediamo che nelle prossime 48 ore potrebbe fare ancora più caldo. A dispetto di un parziale arretramento del fulcro anticiclonico, lo stazionamento dell’Alta Pressione farà sì che la compressione dell’aria a livello del suolo – con ovviamente l’aggravante dell’afa – enfatizzi i valori termici più del dovuto. Gli indici di calore, per intenderci, ci diranno che la colonnina di mercurio raggiungerà o addirittura supererà i 40°C in diverse località del centro nord e della Sardegna.
Un barlume di speranza:
ne parlammo già durante lo scorso editoriale, ipotizzando l’arrivo di una perturbazione atlantica attorno al 25 d’agosto. Bene, quelle che prima erano soltanto delle ipotesi, si stanno pian piano tramutando in certezze. Nel fine settimana assisteremo ad un progressivo ridimensionamento della struttura anticiclonica e il merito sarà del fronte perturbato proveniente da ovest. Resta da capire quale sarà il grado di coinvolgimento della nostra penisola, perché al momento che sembra che il tempo possa peggiorare solamente al nord. Perché se è vero che ci interessa conoscere le sorti termiche del paese, è altrettanto vero che interesserebbe conoscere il momento in cui le piogge decideranno di tornare a farci visita.
Sarà davvero l’ultima ondata di caldo?:
Fu il titolo, grosso modo, che utilizzammo nell’articolo precedente. Ci domandammo, infatti, se davvero l’ennesima sortita dell’Anticiclone Africano avrebbe chiuso l’estate. Un quesito che ci ponemmo perché da più parti sentivamo parlare di “fine dell’estate”, di “tempesta di fine agosto”, e via dicendo. Per quel che ci riguarda, sarebbe utile limitarsi al prossimo abbassamento delle temperature perché temiamo che dopo la “tregua” possa tornare nuovamente il caldo. Magari non sui livelli attuali, ma le proiezioni termiche appaiono poco incoraggianti anche nel lungo periodo lasciando intravedere la prosecuzione dell’anomalia positiva.
Come finirà l’estate?:
Ovviamente sono solamente ipotesi, ma dando uno sguardo a qualche indice climatico riteniamo che possano verificarsi cambiamenti più incisivi verso i primi di settembre, quando alcune proiezioni indicano un abbassamento delle perturbazioni atlantiche con interessamento dell’Europa occidentale e di una parte del Mediterraneo.
Focus: evoluzione sino al 02 settembre 2012
Solleone e afa continueranno a dominare la scena praticamente incontrastati. Pochi disturbi, di natura temporalesca, interesseranno l’arco alpino e gradualmente avremo lo sconfinamento dei primi acquazzoni – probabilmente dopo metà settimana – anche nelle zone pedemontane pianeggianti del nord Italia. Prima, però, dovremo sopportare temperature altissime. Come detto, i picchi più alti li avremo nelle regioni centro settentrionali e successivamente su quelle meridionali.
Nel weekend arriveranno venti più freschi da ovest, associati ad una perturbazione atlantica in transito a ridosso dell’arco alpino. Sicuramente avremo una generale diminuzione delle temperature, più ficcante al centro nord, mentre per quel che concerne le precipitazioni, dovrebbero essere coinvolte quasi esclusivamente le regioni settentrionali. Tra fine agosto e i primi di settembre, prevediamo condizioni di tempo estivo un po’ ovunque. Probabili ulteriori temporali al settentrione e più occasionalmente lungo la dorsale appenninica.
Evoluzione sino al 07 settembre 2012
Durante la prima settimama di settembre – rammentiamo che il giorno 1 comincerà l’autunno meteorologico – potrebbe giungere una perturbazione più incisiva, con conseguente graduale decadimento stagionale.
In conclusione.
L’estate 2012 verrà ricordata certamente come una delle più calde dell’ultimo secolo. Per quel che ci riguarda, probabilmente sarà seconda soltanto al 2003, anche se per il bilancio definitivo bisognerà aspettare altri 10 giorni.