L’elemento saliente a breve termine.
Nei prossimi giorni il Mediterraneo sarà sede di scontro tra due distinte circolazioni. Da un lato giungeranno impulsi perturbati di tipo oceanico, dall’altro si inseriranno correnti più fredde legate ad un’irruzione di aria gelida sull’Europa orientale. Inizialmente il tempo diverrà cattivo e ci saranno altre nevicate, poi si andrà verso una graduale instabilità che evolverà coi giorni in spiccata variabilità.
L’elemento saliente a medio termine.
In apertura s’è detto che all’orizzonte si profila un rinforzo del ramo canadese del Vortice Polare. Ciò significa che l’intera attività ciclonica sull’Atlantico occidentale causerà un ripristino della circolazione oceanica. Le perturbazioni avranno così modo di ripresentarsi non solo sul Mediterraneo – che potrebbe subirne effetti marginali – ma anche su quelle aree Continentali che da giorni vivono uno degli inverni più freddi dell’ultimo cinquantennio.
L’elemento saliente a lungo termine.
Successivamente i vari indici atmosferici sembrano indicare un ritorno a condizioni ideali al manifestarsi di irruzioni d’aria gelida sul Continente europeo.
Il trend a lungo termine:
L’indebolimento del Vortice Polare potrebbe infatti indurre alla formazione di blocchi anticiclonici in Atlantico e non escludiamo che gli effetti delle colate gelide possano ripercuotersi anche in Italia.
Elementi di incertezza:
Quando si parla di indici atmosferici si fa riferimento a dei parametri che ci consentono di stilare una linea evolutiva nel lungo termine. Stante le proiezioni attuali sembra che sussistano gli elementi propizi a un’ultima parte dell’Inverno meteorologico all’insegna del freddo. Freddo che in molte aree potrebbe presentarsi intenso e sarebbe quindi lecito parlare di gelo. In un arco temporale così ampio si è spesso in grado di tracciare le dinamiche generali delle diverse figure bariche, ma non certo il posizionamento. Quest’ultimo elemento è quello che poi determina le sorti meteorologiche sia a livello Continentale che peninsulare. Per poter comprendere quindi che realmente anche l’Italia potrà subire gli effetti di un’ondata di gelo, occorrerà attendere ancora del tempo.
Fattori di normalità climatica:
Analizzando l’andamento termico medio per le varie località peninsulari si nota una certa tendenza verso valori poco al di sotto della norma. L’anomalia negativa potrebbe acuirsi ulteriormente sul finire del mese, il che testimonierebbe una crescente probabilità di irruzioni d’aria fredda.
Le precipitazioni, dopo il picco atteso per metà settimana, dovrebbero calare e in vista sembra esserci un breve periodo anticiclonico che dovrebbe coinvolgere principalmente le zone occidentali peninsulari. Successivamente l’ingresso di altre impulsi perturbati di origine atlantica dovrebbero determinare una ripresa precipitativa, ma non dovrebbero manifestarsi quegli eccessi registrati in questa prima fase invernale.
Focus: evoluzione sino al 24 gennaio 2010
Nei prossimi giorni una perturbazione proveniente dall’Atlantico causerà un deciso peggioramento e considerata la confluenza di aria fredda da est vi saranno altre nevicate in Appennino e a bassissima quota sulle regioni Settentrionali. Seguirà un lento miglioramento dettato da una progressione anticiclonica sui mari occidentali peninsulari. L’instabilità permarrà all’estremo Sud e dovrebbe esaurirsi all’inizio della nuova settimana.
In seguito potrebbe verificarsi una ripresa del flusso oceanico che andrebbe a condizionare il tempo anche sull’Italia. Il bel tempo verrebbe sostituito da condizioni di crescente variabilità che sovente potrebbe sconfinare in instabilità su diverse regioni peninsulari. Un cambio circolatorio che potrebbe rivelarsi di breve durata, in quanto per fine mese appare assai probabile un nuovo indebolimento del Vortice Polare che andrebbe a consentire la formazione di blocchi anticiclonici e di conseguenza altre irruzioni d’aria gelida verso l’Europa.
Evoluzione sino al 29 gennaio 2010
L’ultima parte del mese potrebbe pertanto proporre un graduale raffreddamento anche sul Mediterraneo, ma sappiamo che la distanza temporale impone l’uso del condizionale. Trattandosi di ipotesi, o tendenza evolutive che dir si voglia, v’è necessità di una certa prudenza oltre che costanti aggiornamenti.
In conclusione.
Inverno che sull’Italia ha assunto sinora vari volti. Al Nord il freddo è stato spesso presente e non sono mancate le nevicate. Al Centro si è manifestato soltanto a sprazzi, mentre al Sud e nelle Isole ha latitato sino all’altro ieri. Ora in prospettiva sembra profilarsi un coinvolgimento maggiore anche di quelle aree peninsulari ove ancora l’aria non è certo quella tipica del periodo.