Il vortice ciclonico:
la saccatura Artico-Marittima, giunta nel Mediterraneo dopo aver scavalcato le Alpi, ha generato un’area di Bassa Pressione particolarmente profonda. L’energia fornita dalle calde acque, sta generando precipitazioni localmente intense e non mancano i disagi. Non è la prima volta che succede. Anche la prima perturbazione, quella dei primi di settembre, aveva provocato numerosi nubifragi. Ma quel che è importante sottolineare è che l’estremizzazione climatica ha fatto sì che nell’ultimo decennio devastanti ondate di maltempo siano diventate consuetudine.
Il ritorno dell’Anticiclone:
l’incursione artica è stata provocata da un’espansione dell’Alta delle Azzorre verso nord. E’ interessante notare come sia mutata, nelle ultime settimane, l’impianto circolatorio su scala europea. La struttura anticiclonica oceanica mancava dallo scacchiere continentale da lungo termine, sostituita costantemente dall’alter ego africano. La causa, analizzata più volte, era riconducibile alla lacuna barica sull’Atlantico Portoghese, determinata dalle temperature superficiali delle acque oceaniche più fredde del normale. Ora, al posto della lacuna, c’è l’Alta delle Azzorre e sembra avere tutta l’intenzione di stazionarvi per lungo tempo.
I risvolti meteorologici:
anzitutto tornerà ad interessare le nostre regioni determinando condizioni di tempo stabile e soleggiato. Un’altra appendice estiva, che tuttavia dovrebbe rivelarsi meno vigorosa della precedente. Le temperature, pur aumentando, faticheranno a superare i 30°C. Significa che, bene o male, stazioneranno su valori medi stagionali.
La terza perturbazione:
il fulcro della struttura anticiclonica dovrebbe stazionare sull’Europa occidentale, mostrando cenni di debolezza sulla parte centrale del continente e in parte sul Mediterraneo. Le perturbazioni atlantiche transiteranno per breve tempo alle alte latitudini, dopo il 20 si profila infatti un’altra incursione ciclonica verso sud. I Modelli sono concordi nell’indicare come origine il nord Atlantico, mentre dissentono nella successiva evoluzione. Vediamo perché
ECMWF vs GFS:
il Centro di Calcolo Europeo ci propone una soluzione più “atlantica”, nel senso che la saccatura potrebbe raggiungere le Nazioni centro occidentali senza riceve contributi di altra natura. Sull’Italia si avrebbe un peggioramento soprattutto al centro nord, con correnti più umide e instabili provenienti da ovest. GFS, al contrario, indica un successivo contributo Artico a seguito della spinta anticiclonica verso la Scandinavia. Gli effetti, in termini di precipitazioni, potrebbe essere gli stessi in quanto la saccatura non sembra in grado di penetrare direttamente sul Mediterraneo. In entrambi i casi, infatti, la vediamo posizionata a nord delle Alpi con parziale estensione sulla parte centro settentrionale della nostra Penisola.
Focus: evoluzione sino al 27 settembre 2012
Al sud e nelle regioni adriatiche avremo strascichi instabili consistenti fino alla giornata di domenica. Gli ultimi rovesci, che dovrebbero manifestarsi soprattutto a ridosso dei rilievi, interesseranno la bassa Calabria, il Salento e la Sicilia ionica. Nel resto del paese interverrà l’Anticiclone delle Azzorre, portando bel tempo e temperature in aumento. Il miglioramento si estenderà anche al sud nei primi giorni settimanali, tuttavia tra martedì e mercoledì potrebbero verificarsi dei disturbi al nordest e nelle regioni adriatiche a causa di iniezioni d’aria fresca in scorrimento sul fianco orientale dell’Alta Pressione.
Il bel tempo, tra alti e bassi, potrebbe accompagnarci sino al 22-23 di settembre. Dopodiché si assisterà al logorio della struttura anticiclonica, indotto dall’avvicinamento della saccatura nord atlantica. I primi effetti si percepiranno nelle regioni settentrionali, dove torneranno le nubi e qualche pioggia. Successivamente, con l’ingresso di umide correnti occidentali, avremo un parziale coinvolgimento anche del centro e della Sardegna. Il sud, invece, potrebbe restare in attesa.
Evoluzione sino al 02 ottobre 2012
Per poter tracciare una linea previsionale attendibile, occorrerà attendere l’evoluzione della saccatura. Visti i precedenti, non è da escludere un successivo spostamento nel cuore del Mediterraneo.
In conclusione.
L’editoriale odierno conferma i precedenti, ovvero un andamento mensile estremamente dinamico che ci introdurrà gradualmente alla vera stagione autunnale.