L’evoluzione generale
Descrivere l’evoluzione barica sul continente europeo in questo periodo si corre il rischio di incappare in ripetizioni, peraltro difficilmente evitabili. Il perché è da ricercare nella presenza di tre elementi fondamentali: l’alta pressione delle Azzorre, un anticiclone tra la Scandinavia e la Russia e una depressione islandese coadiuvata da un attivissimo vortice canadese.
Ad oggi pare che il connubio tra alta delle Azzorre e corrispettiva scandinava possa portare condizioni di bel tempo su gran parte dell’Europa Centro occidentale. Ma come stiamo osservando in questi ultimi giorni, nulla va dato per scontato.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Stando comunque alle proiezioni medie dei più importanti modelli di previsione a livello mondiale, non possiamo far altro che constatare come l’inizio del nuovo mese pare voglia regalarci quegli scampoli d’estate spesso assenti durante il mese ancora in essere.
Ecco allora che dalla Penisola Iberica fin verso la Germania passando per la Francia, l’Italia e tutti i Paesi alpini oltre confine, il tempo dovrebbe presentare caratteristiche di moderata stabilità, con tanto sole e temperature piuttosto miti. Clima che potrebbe raggiungere anche i Paesi dell’Est, limitando in tal modo la possibilità che spifferi più freschi posano raggiungere le nostre regioni Adriatiche.
Le zone invece dove si dovrebbe riscontrare tempo tipicamente autunnale sono quelle che vanno dall’Islanda, alla Gran Bretagna, passando per i Paesi Bassi, la Danimarca e parte della Scandinavia. Il tutto a causa di un vortice depressionario islandese più che mai attivo e supportato da un altrettanto attivo Vortice canadese.
Questi ultimi elementi vanno presi attentamente in considerazione, visto che ‘andamento climatico di tutto il trimestre estivo ha proposto con costanza profondi scambi meridiani. Meccanismo che pare momentaneamente appiattirsi in favore di correnti maggiormente occidentali, ma che necessita ancora delle opportune conferme.
In conclusione
E le conferme sono quanto mai necessarie visto e considerato che il periodo di transizione tra una stagione e la successiva rappresenta quasi un momento di crisi dei principali modelli di previsione. Ecco allora che spesso vengono introdotti quegli elementi statistici che spesso determinano linee evolutive che si discostano non poco da quella che poi sarà la realtà manifesta.
Non possiamo quindi far altro che rimandare i nostri lettori ai prossimi appuntamenti, alla ricerca di quegli elementi di novità che potrebbero determinare cambiamenti alla previsione sopra esposta.