In arrivo il cambio di guardia:
gran parte della Settimana Santa è stata caratterizzata da condizioni anticicloniche, generalmente soleggiate e climaticamente gradevoli. In molti casi le temperature raggiungevano valori notevolissimi, percepibili solitamente a primavera inoltrata o addirittura ad inizio estate. Oltre agli apporti d’aria oceanica, senz’altro mite, una mano in tal senso è venuta dalle forti correnti favoniche. Ciò detto, il fragile equilibrio termo-dinamico creatosi col passare dei giorni sta per rompersi. L’aspra contesa tra l’Alta delle Azzorre e il Vortice Scandinavo si risolverà, seppur temporaneamente, a favore del primo.
Temperature in diminuzione:
le ultime 48 ore hanno proposto una prima diminuzione termica, che al momento è servita per ridarci valori più appropriati al periodo. Ma la vera notizia è che la discesa non si arresterà, tutt’altro. Avremo un’accelerazione verso il basso dettata dall’irruzione fredda nordica, i cui effetti inizieranno a percepirsi domani e ancora di più tra Pasqua e Pasquetta. Passeremo da valori superiori alla norma, a temperature ben inferiori alle medie stagionali.
Tornerà il maltempo:
oltre all’irruzione fredda, ampiamente confermata, dobbiamo attenderci l’incremento dell’instabilità. I contrasti termici che verranno a crearsi alimenteranno precipitazioni localmente abbondanti e che potrebbero assumere – sovente – carattere di rovescio o temporale. Non escludiamo episodi grandinigeni importanti, sia come intensità sia come dimensione dei chicchi.
Cadrà anche la neve:
carte alla mano, la forte diminuzione termica innescherà un brusco abbassamento della quota neve su tutti i principali rilievi. Qualora decideste di recarvi in montagna, raccomandiamo la massima prudenza perché localmente potrebbero abbattersi forti bufere di neve. A che quote? Presumibilmente attorno ai 1000 metri per quel che concerne il Centro Nord, ma non si escludono sconfinamenti addirittura a quote alto collinari! Al Sud nevicherà a quote maggiori, ma da considerarsi comunque basse visto il periodo.
La primavera è anche questa:
non dovremo stupirci anche qualora la neve riuscisse a spingersi alle quote suddette. Aprile è un mese tipicamente volubile, quasi al pari di marzo. Anche in passato, in molti lo rammenteranno, si verificarono colpi di coda invernali persino più in là dei primi del mese. La volubilità di cui si è scritto si esplicherà la prossima settimana: passeremo dal freddo a valori nuovamente primaverili ed anche stavolta lo si dovrà all’apporto – determinante – dell’Alta delle Azzorre.
Focus: evoluzione sino al 16 aprile 2015
La giornata di domani segnerà un rapido, vigoroso peggioramento nelle regioni Centro Settentrionali. Avremo precipitazioni localmente consistenti, con anche dei temporali e qualche nevicata. La quota neve inizierà a scendere velocemente sulle Alpi e lungo l’Appennino settentrionale, certificando i primi sbuffi d’aria fredda. Freddo che arriverà in maniera convincente nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, ma sarà soprattutto domenica che avremo precipitazioni localmente abbondanti e le fitte nevicate alle quote indicate.
Seguirà un progressivo miglioramento per l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre sui paralleli. Miglioramento che dovrebbe accompagnarci, tramite un periodo di stabilità tipicamente primaverile, alla metà del mese.
Evoluzione sino al 21 aprile 2015
Non possiamo tuttavia escludere che altri apporti instabili nordici, in seno agli scambi meridiani tipicamente primaverili, vadano a minare la tenuta anticiclonica riportandoci le piogge e un po’ di fresco.
In conclusione.
La primavera, almeno sino a questo momento, sta svolgendo appieno il ruolo di stagione transitoria. Marzo e Aprile, storicamente, rientrano tra i mesi più variabili nell’arco dell’intero anno.