Tregua al capolinea:
l’estemporanea parentesi anticiclonica, come ben sappiamo di origine africana, volge al termine. L’ultima roccaforte sta approntando una strenua resistenza sull’estremo Sud, ciò nonostante non riesce a scongiurare l’insorgenza di una discreta instabilità temporalesca che andrà a coinvolgere i settori ionici. Nelle altre regioni, ad ovest soprattutto, le infiltrazioni instabili sono ben più incisive tant’è che fin da ieri si sono riproposti violenti nubifragi. E il rischio che il maltempo possa assumere connotati preoccupanti c’è, è inutile negarlo.
Eredità termica preoccupante:
non ci stancheremo mai di ribadirlo: le temperature sono troppo alte. La scorsa settimana fu segnata da massime decisamente alte, che localmente superarono facilmente i 20°C. Da qualche giorno, come previsto, la situazione è nuovamente mutata: nubi e venti di Scirocco hanno implementato un forte rialzo delle minime, con punte superiori ai 20°C in alcune località dell’estremo Sud. Tutto ciò fa si che l’anomalia termica positiva sia ancora in auge e le prossime 48 ore dovrebbero segnare una ulteriore impennata al punto che talune città d’Italia avranno valori anche di 8-10°C superiori alle medie stagionali.
Rischio nubifragi:
in tema di surplus termico s’inseriscono i violenti temporali sviluppatisi negli ultimi giorni. I nubifragi sono apparsi improvvisamente, come avvenuto ieri tra Lazio e Toscana. Fenomeni che talvolta sfuggono all’identificazione modellistica e che rendono difficile la previsione. Ciò che possiamo dirvi è che nei prossimi giorni, fin da domani, su varie regioni potrebbero riproporsi fenomeni fin troppo violenti e non escludiamo la possibilità che localmente possano abbattersi nubifragi alluvionali.
Comincia l’Inverno:
il 1 dicembre, è risaputo, il calendario meteorologico sancisce l’avvio della stagione invernale. L’esordio avverrà all’insegna del maltempo, maltempo indotto da un poderoso Vortice Ciclonico che andrà a scavarsi nel cuore del Mediterraneo. La causa è ascrivibile all’altrettanto possente irruzione nord atlantica che sta investendo la Penisola Iberica e che pian piano guadagnerà terreno in direzione est. Procedendo in tale direzione troverà il supporto dell’aria caldo umida preesistente, ragion per cui la situazione pluviometrica andrà monitorata con estrema attenzione.
Finalmente un po’ di freddo:
forse definirlo tale è eccessivo, ma non possiamo far altro che definirlo tale viste le condizioni termiche di partenza. Il calo, o meglio, il tracollo termico dei prossimi giorni servirà almeno a ripristinare temperature più consone al periodo e in qualche caso si potrebbe andare anche al di sotto della norma. Uno sbalzo in molti casi di 8-10°C o anche più, che farà percepire al nostro corpo un raffreddamento maggiore.
Modifiche bariche sostanziali:
uno degli elementi di maggiore interesse, apparso nelle proiezioni modellistiche fin dai giorni scorsi, è il ripristino dell’Alta delle Azzorre in posizione più consona. Fin dai prossimi giorni si porterà sull’Europa occidentale ed allungandosi parzialmente verso est, al di là delle Alpi, convoglierà su di noi parte dell’aria fredda presente oltre l’Adriatico. Tale posizionamento potrebbe persistere nel tempo e vari tentativi di spinta verso nord potrebbero indurre un impianto circolatorio maggiormente invernale anche nelle prossime settimane. Da segnalare, infine, un probabile forte raffreddamento dell’Europa orientale.
Focus: evoluzione sino al 11 dicembre 2014
Le condizioni meteorologiche dovrebbero peggiorare ulteriormente nel fine settimana ed in particolare nella giornata di domenica. La strutturazione del poderoso Vortice Perturbato determinerà maltempo diffuso e localmente intenso, con forti rovesci di pioggia, temporali e qualche nubifragio. Le nevicate, limitatamente alle Alpi, verranno confinate a quote medio alte dall’ulteriore rialzo termico.
I primi di dicembre avremo uno spostamento del maltempo verso il Centro Sud, soprattutto nelle regioni di levante a seguito di una rotazione dei venti dai quadranti orientali. Ciò significa che affluirà aria relativamente fredda da est, che come detto servirà per ripristinare condizioni termiche più appropriate ad inizio dicembre. A seguire dovrebbe subentrare un miglioramento per espansione di una propaggine anticiclonica azzorriana verso il Centro Nord, ma tale posizionamento potrebbe favorire una persistente circolazione d’aria fredda (cosiddetta circolazione secondaria) nei bassi strati.
Evoluzione sino al 16 dicembre 2014
Lo step successivo potrebbe condurci ad una maggiore meridianizzazione delle correnti, con crescenti irruzioni artiche nel cuore dell’Europa e con possibili riflessi fin nel cuore del Mediterraneo.
In conclusione.
Inverno che farà il suo esordio portandoci un po’ di normalità stagionale, il che di questi tempi è da considerarsi una grandissima conquista.