Sta per concludersi una parentesi che, soprattutto negli ultimi giorni, ha assunto connotati tardo autunnali. E’ giunta dell’aria fresca, che di certo nelle zone di pianura non è percepita come in montagna. Perché in montagna il freddo c’è stato, eccome! Basterebbe osservare i paesaggi alpini per rendersi conto che al di là della barriera c’era veramente un nucleo Artico. Gli effetti, ovvio, qui da noi si sono smorzati, ma non scordiamoci che siamo attorniati dal Mediterraneo e l’azione mitigante del mare è ancora viva. E’ anche vero che il calore accumulato serve come energia supplementare a qualsiasi spiffero d’aria fresca e i fenomeni si accentuano più che altrove.
Parentesi, lo si è detto. E come tale sta per concludersi. Gli ultimi effetti li avremo domani e non più al Nord, come avvenuto e come sta accadendo. Bensì su Centrali Adriatiche e al Sud.
Mercoledì le condizioni meteo risulteranno incerte, appunto, su queste regioni. Ci saranno episodi instabili piuttosto frequenti. Inizialmente coinvolgeranno soprattutto Marche, Abruzzo, Molise e la Puglia, e qualche residuo acquazzone si manifesterà anche in Romagna. Nel pomeriggio, progressivo miglioramento su Centrali Adriatiche, mentre l’Italia meridionale sarà maggiormente coinvolta da nubi cumuliformi associate a dei rovesci nelle zone interne. Però anche in questo caso la situazione è destinata a migliorare entro sera.
Miglioramento che invece avrà già raggiunto il Nord, sin dal risveglio. Il sole farà sì che le temperature massime risalgano un po’ e il rialzo si propagherà anche alle Centrali tirreniche e alle Isole. Però va detto che nonostante l’aumento, i valori si manterranno comunque al di sotto della norma.
Giovedì sarà una giornata interlocutoria. Se ci seguite conoscerete i motivi. In Atlantico si sta risvegliando un’area ciclonica molto profonda, ubicata tra l’Islanda e il Regno Unito. Nei giorni successivi l’intero sistema proverà ad avanzare verso est, però troverà l’opposizione di un blocco altopressorio scandinavo. Uno sbarramento che costringerà le spire perturbate ad una discesa a sud e gli effetti sull’Italia non si faranno attendere.
A metà giornata fluiranno nubi stratiformi al Nord. Si comincerà dal settore ovest e nelle Alpi non mancheranno annuvolamenti minacciosi annessi a locali piovaschi. La nuvolosità si dirigerà pian piano sul Triveneto e poi, entro sera, sporcherà i cieli anche nel Centro Italia e della Sardegna. Nuvole innocue, è vero, ma sintomo inequivocabile di un cambio di circolazione. I venti, infatti, cominceranno a virare dai quadranti meridionali sull’Italia Settentrionale.
Nubi destinate ad accrescersi ulteriormente venerdì, quando al Nord si avranno precipitazioni sparse. Fenomeni che al mattino potrebbero risultare vivaci in Liguria e sul Piemonte. In serata, invece, pare che i fenomeni siano destinati ad acuirsi sul Friuli e nel Veneto orientale.
La nuvolosità sarà consistente anche al Centro e potrebbe causare qualche piovasco. Al Sud e nelle Isole tempo buono, anche se non mancheranno sprazzi nuvolosi per il transito di innocue stratificazioni.
Situazione destinata a restar tale nei due giorni successivi: nubi e qualche fenomeno al Nord, isolate pioviggini al Centro e sprazzi di sole al Sud e Isole. I venti tenderanno a rafforzarsi dai quadranti meridionali e le temperature cresceranno ovunque, portandosi su valori più consoni all’andamento stagionale. Diamo però uno sguardo al lunedì. La ragione di questo excursus è imputabile alla possibilità che possa giungere un più vivace impulso perturbato che determinerebbe un peggioramento nelle regioni Centro Meridionali. Ovviamente l’arco temporale è ancora ampio e non mancheremo di tenervi aggiornati su questo nuovo step autunnale.