Mancano solamente 5 giorni al Natale, ma poter definire una linea previsionale affidabile non è facile. I Modelli che utilizziamo evidenziano alcune sostanziali differenze a partire dalle prossime 48 ore. Alcuni ritengono l’Alta Pressione delle Azzorre in grado di espandersi sul Mediterraneo. Altri, invece, la vedono dirigersi più a nord lasciando un varco all’interno del quale potrebbero inserirsi nuovi impulsi d’aria fredda.
Alcune certezze, comunque, le abbiamo. Le regioni Settentrionali, essendo le più vicine alla struttura Anticiclonica, godranno di un tempo migliore. Significa che i cieli resteranno sereni o poco nuvolosi, salvo qualche insidia sui confini alpini qualora dovesse materializzarsi la nuova irruzione. I venti da nord sbatterebbero sui rilievi, ammassando nubi minacciose alle quali farebbero seguito le nevicate.
Ma c’è un aspetto da considerare. Se l’impulso Artico dovesse raggiungerci, le temperature registrerebbero un forte calo anche al Settentrione. La flessione dovrebbe rivelarsi più marcata sui versanti Adriatici e al Sud, ove peraltro si potrebbe formare una zona perturbata le cui conseguenze sono facilmente immaginabili.
Prima di addentrarci nell’evoluzione Natalizia, è bene concentrarsi sulle prossime 48 ore. Saprete che la giornata odierna sarà condizionata dall’arrivo di un’altra perturbazione. Comincerà ad interessare la Sardegna ed evolverà rapidamente in direzione sud. Mercoledì, infatti, causerà condizioni di maltempo tra Sicilia e Calabria e posizionandosi sullo Ionio non farà altro che facilitare il richiamo d’aria fredda dai Balcani. Avremo, quindi, una recrudescenza invernale che determinerà delle nevicate anche a bassa quote. Su Abruzzo e Molise, ad esempio, la neve potrebbe imbiancare le colline. Più a sud, invece, l’altitudine sarà maggiore: attorno agli 800/1000 m.
Il tempo sarà bello al Nord, sulle Centrali tirreniche e in Sardegna. Splenderà il sole, ma le condizioni climatiche si manterranno invernali. Il freddo lo percepiremo soprattutto di notte, tanto che sono attese estese gelate.
La Bassa Pressione continuerà a stazionare tra lo Ionio e l’Egeo anche giovedì. Significa che al Sud e nelle regioni del medio-basso versante Adriatico insisteranno nubi irregolari e precipitazioni sparse. Le più intense si avranno, probabilmente, al mattino. La quota neve andrà dalle colline di Abruzzo e Molise, agli 800 m della Calabria e della Sicilia settentrionale. I venti proverranno ovunque dai quadranti settentrionali, ma con tendenza a indebolirsi a fine giornata.
Nel frattempo una propaggine dell’Alta delle Azzorre avrà raggiunto il Nord e la Sardegna, determinando un rialzo termico sostanziale – specie nei valori massimi – e l’intrusione di qualche spiffero d’aria umida. Non a caso sulla Riviera Ligure si verificheranno degli annuvolamenti e nel Mar Ligure il vento registrerà rinforzi di Libeccio.
L’aumento delle temperature sembra rivelarsi estemporaneo. Sabato, giornata di Vigilia, il nuovo impulso d’aria fredda potrebbe giungere impetuoso al Centro Nord, causando un peggioramento su Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. Qualche fenomeno sembra poter interessare anche Toscana, Lazio, Umbria, Campania e Isole. Importante sottolineare impetuosi venti settentrionali che dalle Alpi si propagheranno alle altre regioni, con la sola esclusione del Sud Italia. Venti che porteranno aria piuttosto fredda, tant’è che la diminuzione termica comincerà a far calare la quota neve sui versanti Adriatici.
Natale e Santo Stefano, stando così le cose, potrebbero essere giornate condizionate da coindizioni prettamente invernali al Centro Sud, con altre nevicate a bassa quota. Andrebbe nettamente meglio al Nord, grazie all’azione dell’Anticiclone delle Azzorre.