Anche oggi il tempo risulta pesantemente compromesso nelle regioni Settentrionali, ove da ieri piove con forza. Sono calate le temperature, fa piuttosto fresco, sembra quasi d’essere tornati in Autunno e sulle Alpi è caduta – e ancora cade – la neve. Domani i fiocchi bianchi toccheranno l’Appennino centrali, solo al di sopra dei 1600 m è vero, ma non scordiamoci che siamo a Maggio e l’Estate incombe a grandi falcate.
Ripercorriamo un attimo le cause del maltempo, perché è importante capirne la genesi per valutare i passi successivi. La formazione di un blocco anticiclonico in Atlantico ha causato una possente irruzione d’aria Artica, molto fredda per il periodo, insinuatasi sull’Europa occidentale. A seguito dell’irruzione s’è venuta a formare un’ampia struttura ciclonica, che nei giorni si è estesa verso il Mediterraneo centrale. La rotazione attorno al minimo di Bassa Pressione ha generato un richiamo di natura sciroccale e mentre al Sud ha avuto l’onere di far crescere ulteriormente le temperature, il Nord s’è trovato sotto l’egida di nubi imponenti e minacciose.
Nei prossimi giorni il sistema perturbato si dirigerà a nord delle Alpi e il futuro sembra essere condizionato da ulteriori apporti d’aria Artica, che dovrebbero rivitalizzare l’intera struttura. Il posizionamento più settentrionale, rispetto all’attuale, farà sì che in Italia i risvolti siano diversi. Al Sud e in Sicilia probabilmente si riaffaccerà un promontorio anticiclonico di natura africana, mentre sull’Italia Centro Settentrionale potrebbero manifestarsi condizioni di instabilità o variabilità, associate ad ulteriori precipitazioni.
Il maltempo mollerà un po’ la presa, fin da domani. Attenzione però, i venti si stanno disponendo dai quadranti occidentali e portano aria più fresca. Si accentueranno nelle prossime 48 ore e gli effetti più evidenti saranno sia un calo delle temperatura, sia una crescita della nuvolosità nei versanti tirrenici. Domani insisteranno condizioni di instabilità al Nord e nelle Centrali tirreniche, ove piogge e acquazzoni saranno più frequenti. I versanti adriatici e ionici risulteranno meno esposti, protetti dai rilievi appenninici, ciò nonostante potrebbe manifestarsi qualche scroscio di pioggia nelle Marche, nell’entroterra abruzzese e fugacemente anche in Puglia. In Sardegna e Campania servirà l’ombrello, mentre sulla Sicilia prevarrà una certa variabilità che potrebbero generare annuvolamenti e qualche acquazzone nelle zone prospicienti il massiccio etneo.
Venerdì prevarranno condizioni di vivace variabilità su gran parte del Centro Nord. Annuvolamenti più organizzati associati ad altri rovesci di pioggia interesseranno l’Italia Settentrionale – ove tra l’altro potranno insistere localmente sino a sera – e nelle Centrali tirreniche – ma in questo caso dal tardo pomeriggio dovrebbe manifestarsi un consistente miglioramento. Al Sud e nelle Centrali Adriatiche, così come in Sicilia, è probabile una prevalenza di ampi spazi di sereno, tuttavia sembra sussistere la possibilità di qualche isolato acquazzone nelle Marche e sulla Puglia. La variabilità insisterà anche in Sardegna ed anche in questo caso le zone settentrionali potrebbero essere soggette a qualche pioggia.
Durante il sabato si avranno probabilmente più acquazzoni nelle fasi centrali del giorno, specialmente nelle aree interne e interesseranno anche il Sud e la Sicilia. Mentre la nuvolosità insisterà al Nord tutta la giornata, altrove si apriranno ampi squarci di sereno durante la sera. Concludiamo l’analisi con uno sguardo alle giornate di domenica e lunedì. Due giornate importanti, perché al Sud e in Sicilia sembra profilarsi un rinforzo anticiclonico, con conseguente dissoluzione della nuvolosità, mentre al Centro Nord potrebbe riacutizzarsi l’instabilità inserita in una nuova accentuazione della circolazione umida proveniente dai quadranti occidentali.