Italia capovolta:
alla pesantissima siccità del Nord Italia, col coinvolgimento di numerose regioni Centrali, si contrappone l’eccessiva piovosità delle estreme regioni Meridionali. Un cambiamento climatico innegabile che, a prescindere da quelle che possono essere le cause scatentanti, ha ribaltato lo Stivale come un calzino.
Eventi meteorologici estremi:
quel che preoccupa è la frequenza con la quale si verificano piogge alluvionali su alcune delle nostre regioni. E’ argomento di cui si è dibattuto in altre sedi, ma che merita menzione perché nelle prossime 24 ore il maltempo balzerà agli onori della cronaca per i prevedibili disagi che andranno a verificarsi in alcune zone della Sicilia. L’eccezionalità, è bene sottolinearlo, non risiede esclusivamente nell’intensità delle ondate perturbate. Piuttosto nella persistenza di alcune configurazioni bariche che portano Alte e Basse Pressioni a stazionare sempre nei soliti luoghi.
L’Alta delle Azzorre:
una delle figure che un tempo veniva considerata come una manna dal cielo, l’Anticiclone Atlantico, è divenuta ultimamente un vero e proprio incubo. Ieri abbiamo analizzato le possibili cause che portano l’Alta delle Azzorre ad assumere un posizionamento che solitamente si verifica – o si verificava – nel corso della stagione Estiva. La Nina, nello specifico, fa sì che la struttura altopressoria stazioni a ridosso dell’Italia con tutte le conseguenze del caso.
Tornerà il bel tempo:
i vari tentativi d’espansione anticiclonica nel cuore del Mediterraneo sono stati contrastati, sinora, da una circolazione d’aria gelida sul comparto orientale Europeo. Nei prossimi giorni verrà a mancare quella componente erosiva e di contro assisteremo ad uno spostamento dei centri di Bassa Pressione sull’Atlantico settentrionale. Dinamiche che condurranno l’Anticiclone alle nostre latitudini, con conseguente miglioramento delle condizioni meteorologiche anche laddove insistono le note instabili citate in apertura.
Temperature al di sopra della norma:
il periodo di bel tempo verrà accompagnato da un generale rialzo termico. La buona notizia, se tale la si può definire, è che le temperature non raggiungeranno i valori inusitati registrati agli esordi di Marzo. La ragione è imputabile al fatto che il core principale dell’Alta Pressione andrà a posizionarsi sull’Europa centro occidentale, quindi più a nord rispetto all’incursione precedente. Tuttavia, è giusto dirlo, avremo temperature superiori alla norma di alcuni gradi su molte delle nostre regioni.
Le vie d’uscita:
al momento l’unica possibilità è legata ad un abbassamento in latitudine del flusso perturbato Atlantico, che potrebbe arrivare a lambire le regioni Settentrionali costringendo in tal modo l’Anticiclone ad uno schiacciamento verso sud. Ipotesi tutta da valutare e legata a come andranno a posizionarsi i lobi principali del Vortice Polare. Per un cambio configurativo più efficace, a nostro avviso, si dovrà attendere qualche settimana ovvero quando inizieranno a venir meno i condizionamenti climatici indotti dalla Nina.
Focus: evoluzione sino al 22 marzo 2012
Il Nord Italia, fin da oggi, avrà a che fare con la propaggine orientale dell’Anticiclone. Il tempo resterà buono anche nelle Centrali Tirreniche ed in Sardegna, pur con un vento piuttosto sostenuto dai quadranti orientali e settentrionali figlio della circolazione fredda che permane sul comparto Balcanico. Il Sud e la Sicilia, invece, avranno condizioni di tempo instabile o perturbato e lunedì si registrerà un brusco calo termico indotto da una rapida incursione Artica.
A seguire avverrà l’espansione anticiclonica, che riporterà il bel tempo su tutte le nostre regioni. Un periodo di stabilità dai chiari connotati primaverili, che dovrebbe riproporre qualche banco di nebbia, o nubi basse, nelle zone vallive e pianeggianti del Centro Nord. Non si escludono locali coinvolgimenti delle aree costiere tirreniche.
Evoluzione sino al 27 marzo 2012
Difficile ipotizzare, al momento, cambiamenti sostanziali. Potrà esserci qualche inserimento d’aria umida e instabile da ovest, con delle ripercussioni non certo eclatanti. Una seconda metà di Marzo che dovrebbe confermare, pertanto, il trend siccitoso dei mesi precedenti.
In conclusione.
Gli scambi meridiani menzionati in altri editoriali, tipici del mese di Marzo, al momento appaiono una chimera. Sin tanto che non muterà l’impianto circolatorio continentale, la situazione resterà la medesima e le eventuali precipitazioni saranno legate a piccoli e temporanei cedimenti della struttura anticiclonica.