L’elemento saliente a breve termine.
Persiste l’azione ciclonica in Atlantico, mentre sulla nostra penisola avremo un contesto mediamente anticiclonico. Tuttavia il flusso mite oceanico sarà tale da portare nubi sparse in modo particolare lungo l’arco alpino e sui settori tirrenici dello stivale. Con prospettive di ulteriore peggioramento nel fine settimana.
L’elemento saliente a medio termine.
Il medio periodo, ad iniziare proprio dal nuovo week end, pare proporre un’ingerenza diretta oceanica verso il Mediterraneo centrale. L’area ciclonica polare potrebbe difatti portarsi in direzione delle isole britanniche, causando un parziale allentamento della corda atlantica con ondulazioni cicloniche a maggiore componente meridiana sui settori centro meridionali del continente.
L’elemento saliente a lungo termine.
L’ultima decade mensile pare proporre quel parziale indebolimento ciclonico canadese, responsabile del sostenuto flusso oceanico. Dovrebbe invece permanere, sull’Europa orientale, una figura anticiclonica dal cuore gelido.
Il trend a lungo termine:
Un tipo di configurazione barica che potrebbe confermare quel raffreddamento a cui facemmo riferimento nel corso degli editoriali precedenti. Ma si tratta di ipotesi tutte ancora da valutare.
Elementi di incertezza:
Il maggiore elemento di incertezza è dettato, lo ribadiamo, dalla tenuta del Vortice Polare in sede canadese. Se osserviamo alcuni elementi stratosferici si potrebbe propendere per una sua influenza oltre il giro di boa mensile.
E’ bene comunque rammentare al lettore che l’inverno, quello astronomico, è appena ad un terzo del suo cammino. I restanti due terzi sono quelli che sovente manifestano una maggiore tendenza al freddo.
Fattori di normalità climatica:
L’analisi del profilo termico mostra un andamento sostanzialmente normale tra il breve ed il medio periodo, con media lievemente sbilanciata verso l’alto. Soltanto dal 20 del c.m. è possibile identificare una maggiore distribuzione termica, con alcuni elementi previsionali tendenti verso il basso.
Per quel che concerne le precipitazioni, lo stesso diagramma mette in luce buone occasioni per piogge su gran parte della penisola, ad intervalli più o meno regolari. La neve cadrà su Alpi e Appennino a quote medio alte.
Focus: evoluzione sino al 20 gennaio 2008
Prima fase previsionale caratterizzata dall’influenza atlantica su tutte le nostre regioni. Avremo deboli piovaschi su versanti tirrenici, tuttavia il week end dovrebbe proporre un peggioramento. Atteso difatti l’ingresso di un’ansa ciclonica atlantica su regioni settentrionali, con isolamento di goccia fredda in quota che dovrebbe transitare su tutte le nostre regioni.
A seguire potrebbe intervallarsi un temporaneo miglioramento, seguito da nuovo affondo ciclonico tra Europa occidentale e centrale, con influenze dirette anche sulle nostre regioni. Il che potrebbe portare almeno un altro peggioramento verso il giro di boa mensile, a maggiore componente meridiana nord atlantica. Un altro potrebbe poi affacciarsi in ingresso di ultima decade.
Evoluzione sino al 25 gennaio 2008
La fase conclusiva del mese di gennaio è ancora estremamente incerta. Si evidenzia la possibilità che l’alta pressione delle Azzorre, usufruendo di una minore attività ciclonica canadese, possa tentare una sortita meridiana verso nord-nordest.
In conclusione.
Insomma, come bene ha scritto il mio collega Meschiari in un recente editoriale, si prospetta una fase autunnale nel bel mezzo del cammino invernale.