Italia con l’acqua alla gola:
similitudine quanto mai azzeccata, considerando quanto sta accadendo da oltre un mese a questa parte. Siamo passati d’improvviso dalle calde giornate d’estate all’autunno incipiente. Non tanto per le temperature, che si sono mantenute elevate sino a qualche giorno fa, quanto per le abbondanti precipitazioni che hanno investito diverse regioni del Centro Nord. Suoli e bacini idrografici, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sono al limite dello stremo ed in alcune aree hanno superato il punto di saturazione. Da qui le esondazioni dei corsi d’acqua, che come al solito hanno travolto territori particolarmente fragili idro-geologicamente.
L’ultima perturbazione:
non amando numerare le perturbazioni, tanto meno attribuire nomi improbabili, abbiamo perso il conto dei numerosissimi fronti. Quel che possiamo dirvi con assoluta certezza, confermando le proiezioni modellistiche pregresse, è che l’attuale perturbazione è l’ultima di una lunga serie. Apporterà anche stavolta precipitazioni fin troppo consistenti, dopodiché inizieranno a comparire schiarite più convincenti.
Cambia l’impianto circolatorio:
il cambiamento che condurrà l’Alta Pressione sul nostro Paese è frutto di una modifica sostanziale in Atlantico. Finora abbiamo assistito ad una prevalenza ciclonica tra l’Islanda e il Regno Unito, mentre nei prossimi giorni l’attività depressionaria si sposterà ad ovest scivolando verso l’arcipelago delle Azzorre.
La natura anticiclonica:
considerando le dinamiche di cui sopra, facile individuare la matrice anticiclonica: subtropicale. L’Alta africana tornerà a trovarci e con essa dovremo affrontare un capovolgimento termico sostanziale: saliranno sensibilmente le massime, caleranno sostanzialmente le minime. Le prime risentiranno dell’abbondante soleggiamento e dell’afflusso d’aria caldo umida. Le seconde si avvarranno della minor durata del giorno e dell’inversione termica notturna. Per intenderci: di notte farà un po freddo, di giorno si starà decisamente bene.
Inverno o ancora autunno?:
A questo punto è lecito domandarsi come terminerà novembre e come esordirà dicembre. Non scordiamoci che il 1 dicembre prenderà piede, meteorologicamente, la stagione invernale. A tal proposito, i più autorevoli modelli di previsione fiutano grandi movimenti barici ma stentano ad individuare una soluzione univoca. La scorsa settimana fu l’americano GFS a propendere per una prima poderosa irruzione artica, ipotesi successivamente rivista a favore dell’Atlantico. Ieri, invece, è toccato al collega europeo ECMWF dipingere scenari “da brivido”. La domanda è: chi avrà ragione?
Proviamo a rispondere:
le diverse soluzioni derivano presumibilmente dalle dinamiche a carico del Vortice Polare. La grossa struttura ciclonica ha subito disturbi evidenti, che si sono tradotti in poderose ondate di freddo ad est e ad ovest del continente europeo (USA e Asia). Il gelo siberiano potrebbe fin da subito struttura un Anticiclone termico, che in connubio con la parte dinamica scandinava (evidente nei principali modelli) potrebbe fungere da scivolo per masse d’aria gelida verso l’Europa centro orientale. Dovremo valutare l’eventuale riaccorpamento del Vortice, che se confermato condurrebbe ad una iniziale fase anticiclonica seguita da un rinnovato vigore depressionario atlantico (scenario prevalente nel modello americano GFS).
Focus: evoluzione sino al 30 novembre 2014
Avremo strascichi di maltempo sino a mercoledì, con maggiore coinvolgimento delle regioni tirreniche e del Sud. Altrove progressivo miglioramento, quindi anche al Nord, con schiarite via via più convincenti e durature. L’Alta Pressione prenderà in mano le operazioni nella seconda metà settimanale, traghettandoci verso un weekend di sole e temperature gradevoli.
La stasi anticiclonica potrebbe accompagnarci sino all’ultima settimana di novembre, momento in cui andranno a realizzarsi nuove importanti modifiche dell’impianto circolatorio. Al momento non possiamo escludere, negli ultimi giorni di novembre, ingerenze fredde orientali che potrebbero apportare accenni d’instabilità nelle regioni orientali e un rientro delle temperature verso valori più consoni al periodo.
Evoluzione sino al 05 dicembre 2014
Dirvi quale sarà lo scenario prevalente è complicato, ma dovendo mediare le varie ipotesi in analisi si potrebbe propendere per un inizio dicembre perturbato e relativamente freddo.
In conclusione.
Autunno che sta per volgere al termine e come detto più volte, nei modelli si scorge qualche primo accenno invernale. Ciò non esclude che anche in dicembre si possano avere sfuriate autunnali degne di nota, magari anche consistenti come le attuali. Staremo a vedere.