La neve in Val Padana:
le previsioni stilate fin dalla scorsa settimana, si sono rivelate affidabili. Il cuscino d’aria gelida formatosi nel catino padano ha colto la palla al balzo e al primo sbuffo d’aria umida, mite, ecco le tanto attese nevicate. Neve che si è spinta al piano, ammantando di bianco numerose città. Su alcune, Milano ad esempio, le precipitazioni si stanno rivelando importanti. Laddove l’aria mite si è rivelata più incalzante, perlomeno in quota, è scesa la pioggia. A contatto col suolo è diventata ghiaccio, che ha reso strade e marciapiedi delle piste di pattinaggio.
Temperature in rialzo:
la perturbazione viene da ovest, dall’Atlantico quindi. Si accompagna a dell’aria molto umida e mite, che sta innalzando le temperature soprattutto al centro sud e nelle isole maggiori. Un rialzo che proseguirà nelle prossime 48 ore e che localmente si rivelerà abbondante perché subentreranno importanti elementi orografici. Un esempio su tutti: l’Adriatico, che trovandosi sottovento rispetto ai venti da ovest, dovrà sopportare raffiche secche di favonio. Soprattutto nelle coste.
Sbalzi termici impressionanti:
inutile, o forse no, ribadire l’estrema dinamicità che sta caratterizzando gli ultimi mesi. In autunno hanno prevalso anomalie termiche positive, ma non sono mancati periodi più freddi – fine ottobre ad esempio – che perlomeno sono serviti a limare qualche grado alle medie mensili. Dicembre, al contrario, ha visto prevalere temperature inferiori alla norma per gran parte della prima decade.
Atlantico non convenzionale:
può suonare strano, ma quanto s’è detto nei precedenti editoriali trova ampiamente riscontro negli ultimi aggiornamenti modellistici. Le perturbazioni, o meglio, le aree cicloniche arriveranno dall’Oceano ma le ondulazioni del getto faranno in modo che al loro interno sia contenuta un po’ d’aria fredda. Un primo assaggio, come vedremo, lo avremo martedì e mercoledì prossimi. Un altro, da confermare, si potrebbe realizzare a cavallo delle Festività Natalizie.
Il Vortice Polare:
chi volesse troverà apposito approfondimento in uno specifico articolo pubblicato ieri, dove vengono descritte le dinamiche stratosferiche e troposferiche nei minimi dettagli. Qui ci limitiamo a ribadire il ricompattamento del Vortice Polare, ma la struttura risulterà sbilanciata verso l’Euro-Asia e così avremo modo di assistere – probabilmente – ad un nuovo cospicuo riscaldamento in sede pacifica. Ulteriori disturbi all’intera struttura potrebbero arrivare dall’Anticiclone Russo-Siberiano, che non sembra avere la minima intenzione di soccombere.
Focus: evoluzione sino al 27 dicembre 2012
Il weekend sarà caratterizzato da condizioni di tempo variabile, con precipitazioni più probabili nelle regioni tirreniche per via dei venti occidentali. Le temperature risulteranno superiori alla norma un po’ ovunque. Da lunedì, invece, il campo termico potrebbe iniziare a subire una contrazione indotta dall’avvicinamento di una nuova saccatura. Saccatura che verrà dal nord Atlantico e che potrebbe interagire con le masse d’aria fredda presenti ad est. Lo scivolamento lungo l’Adriatico riporterà freddi venti settentrionali su tutte le regioni, con fenomeni quasi esclusivamente nelle regioni adriatiche e meridionali. La quota neve calerà e potrebbe attestarsi localmente tra i 600 e gli 800 metri.
Dopo una breve pausa anticiclonica, una nuova più incisiva saccatura sembra in grado di portare scompiglio nel cuore del Mediterraneo. Il tutto dovrebbe avvenire attorno al 20 dicembre, con ripercussioni sino a Natale. Torneranno le piogge, forse anche un po’ di freddo e conseguentemente nevicate a quote interessanti.
Evoluzione sino al 01 gennaio 2013
Difficile ipotizzare una linea evolutiva affidabile. Per comprendere come sarà il tempo a fine anno, si dovrà attendere che si dipanino alcuni dubbi circa le sorti del Vortice Polare.
In conclusione.
E’ senza dubbio un avvio stagionale dinamico, senza scordarsi che l’inverno astronomico inizierà tra una settimana.