Maltempo estremo:
molti Paesi Europei archivieranno la prima decade di Giugno come una delle più fredde e perturbate degli ultimi 20 anni. L’Italia, ma non tutta, non s’è certo tirata indietro. Nelle regioni settentrionali sono transitate alcune perturbazioni e lo scontro con l’aria calda proveniente da sud ha innescato violenti fenomeni atmosferici. Temporali, grandinate, colpi di vento, persino trombe d’aria. E la neve, che sulle Alpi è caduta persino al di sotto dei 2000 metri.
Imminente cambio circolatorio:
finora abbiamo assistito ad una prevalente configurazione ciclonica, che ha costretto l’Alta Pressione sulla difensiva. E’ bene rammentare che non stiamo parlando dell’Anticiclone delle Azzorre, che se ne sta bonario in Atlantico, bensì del temibile Africano. Gli effetti, in quest’ultima settimana, si sono percepiti quasi esclusivamente nelle regioni meridionali. Nei prossimi giorni, invece, venendo a mancare azioni depressionarie sull’Europa settentrionale, l’approfondimento di una saccatura ad ovest del Portogallo darà il via all’escalation sahariana.
Temperature in forte rialzo:
abbiamo seguito le proiezioni termiche per giorni e quel che abbiamo notato è un costante prolungamento dell’ondata di caldo. Inizialmente, molto di voi lo ricorderanno, si profilava un cambiamento nell’ultima settimana di Giugno. Le ultime emissioni, sostanzialmente concordi, posticipano l’eventuale rinfrescata. Inutile rammentare che si tratta di proiezioni a lungo termine e in quanto tali passibili di significative modifiche. Detto ciò, l’aumento delle temperature sarà tale che si arriverà su valori superiori alla norma nell’ordine dei 5-10 gradi.
Non è la solita onda pre-frontale:
ultimamente abbiamo avuto a che fare con promontori anticiclonici transitori, dovuti principalmente all’approfondimento di aree cicloniche a ridosso dell’Europa occidentale. Il graduale spostamento verso est delle depressioni è coinciso col transito dei sistemi nuvolosi nelle regioni settentrionali, con parziale coinvolgimento del centro e più occasionalmente del sud. Stavolta, invece, avremo a che fare con un consolidamento altopressorio significativo e duraturo.
Le vie d’uscita:
quel che preoccupa è l’estensione del promontorio africano, che a differenza del passato riuscirà a valicare le Alpi raggiungendo gran parte dell’Europa centro orientale. Le perturbazioni saranno costrette a scorrere più a nord e per vincere la resistenza dello sbarramento dovranno mettersi d’impegno. L’azione erosiva potrebbe produrre i primi effetti a fine giugno, col ritorno dell’instabilità nel nord Italia.
Focus: evoluzione sino al 26 giugno 2012
Il tempo è in via di miglioramento. Si profila un weekend all’insegna del sole e del gran caldo. Inizialmente sarà un caldo torrido, ma gradualmente registreremo un aumento dell’umidità relativa contenuta nell’aria e l’afa prenderà il sopravvento.
L’ondata di caldo proseguirà, molto probabilmente, per tutta la prossima settimana. Le temperature rimarranno alte, con punte superiori ai 35°C su molte città d’Italia.
Evoluzione sino al 01 luglio 2012
Qualche cenno di cambiamento sembra farsi largo tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, quando le perturbazioni atlantiche potrebbero iniziare a spingersi più a sud. Le prime regioni che potrebbero usufruire di una rinfrescata sarebbero quelle settentrionali, col ritorno dei temporali lungo la cerchia alpina. In seguito l’aria fresca riuscirebbe ad estendersi al centro sud, riportando le temperature su valori più consoni all’andamento stagionale.
In conclusione.
L’Estate ha deciso di fare sul serio. Aver fatto il callo all’Anticiclone Africano non vuol dire che quel che accadrà sarà normale, tutt’altro. Fin tanto che l’Alta delle Azzorre se ne starà defilata in Atlantico, di normale ci sarà ben poco.