Alluvioni, non c’è pace:
nel primo editoriale settimanale, quello del lunedì, si parlò delle alluvioni che colpirono Liguria, Piemonte ed Emilia. Ci soffermammo sull’entità, eccezionale, del maltempo e menzionammo anche i violentissimi temporali che si abbatterono in alcune zone del Veneto. Speravamo in un miglioramento, ma sapevamo anche che l’instabilità avrebbe picchiato duro in alcune regioni centrali. Cosi è stato. Ieri è toccato alla Toscana, investita da un diluvio temporalesco che ha mandato in tilt il bacino idrografico dell’Elsa. L’alluvione della Maremma ha riscosso, per l’ennesima volta, il proprio tributo in termini di vite umane: due le vittime.
Il caldo eccezionale:
inevitabilmente l’attenzione è stata catturata dalle inondazioni, ma non possiamo scordarci di quel che sta avvenendo al Sud Italia. Qui, da giorni, affluisce aria particolarmente calda nord africana. Le temperature sono schizzate su valori estivi: prima in Sardegna e Sicilia, poi anche nel resto del meridione. In alcuni casi, ad esempio in alcune località della Sardegna nordoccidentale, sono stati sgretolati dei record mensili di assoluto rilievo.
L’autunno che non c’è:
o meglio, non c’è più l’autunno di una volta. Quello del convoglio atlantico perdurante, quello delle benefiche piogge oceaniche. Quello dal clima tipicamente mediterraneo. L’ultimo decennio ha segnato, è evidente, un cambiamento climatico che ha portato all’estremizzazione dei fenomeni e alla persistenza di alcune rappresentazioni bariche. Di chi la colpa? Forse nostra, o forse il tutto rientra in quella ciclicità climatica che esiste da secoli. Quel che è certo è che forse non riusciremo mai ad abituarci a certi scenari.
Estate infinita:
in tema di persistenza dobbiamo necessariamente rivolgere l’attenzione agli accadimenti futuri. Risolta la crisi attuale, ecco riapparire sulla scena l’Alta Africana. Stavolta avrà modo di spingersi più a nord, coinvolgendo direttamente anche le regioni settentrionali. Si prospetta almeno una settimana di bel tempo, pur con tutte le insidie che porta con se una rimonta anticiclonica duratura – leggasi nebbie, foschie ed anche qualche piovasco.
Anomalie termiche impressionanti:
osservando le proiezioni termiche a medio e lungo raggio c’è da rimanere basiti: presumibilmente arriveremo a fine mese con ancora temperature superiori alla norma. Vi sarà un calo molto graduale, che potrebbe accelerare qualora dovessero realizzarsi certe ipotesi modellistiche. A tal proposito, andiamo ad analizzare quelle che potrebbero essere le eventuali vie d’uscita.
Sguardo rivolto ad ovest:
le proiezioni modellistiche indicanti eventuali sblocchi da est hanno perso credibilità, mentre continuano a salire le quotazioni atlantiche. I due modelli principali, l’americano GFS e l’europeo ECMWF, mostrano entrambi la soluzione oceanica. Il primo è molto più prudente, indicando un lento abbassamento del flusso perturbato con iniziale coinvolgimento delle regioni settentrionali. Il secondo appare più brusco, disegnando un’ampia e profonda saccatura in grado d’insinuarsi lungo l’asse franco-iberico per poi irrompere con furia nel cuore del Mediterraneo. E’ evidente che qualora dovesse prevalere quest’ultima ipotesi l’autunno riceverebbe un apporto sostanziale. Ma se fosse GFS ad avere ragione, ecco che l’autunno si mostrerebbe ancora claudicante.
Focus: evoluzione sino al 28 ottobre 2014
Si procede in direzione di un consistente miglioramento, che prenderà piede a partire da domani e che si diffonderà all’intero territorio nel fine settimana. Il consolidamento dell’Alta Pressione nord africana garantirà condizioni di tempo stabile, soleggiato e temperature decisamente superiori alla norma. Temperature che, grazie all’abbondante soleggiamento, saliranno sensibilmente – le massime – anche nelle regioni settentrionali. Il quadro descritto dovrebbe persistere ben oltre il 20 d’ottobre.
Cenni, importanti, di cambiamento dovrebbero iniziare a manifestarsi attorno al 23-24 del mese. L’avvicinamento delle perturbazioni atlantiche dovrebbe erodere il fianco occidentale dell’Anticiclone e in tal modo si avrebbe un graduale peggioramento a partire dalle regioni di ponente – Nord in primis.
Evoluzione sino al 02 novembre 2014
A cavallo tra fine mese e inizio novembre ecco che le perturbazioni atlantiche potrebbero farsi davvero incisive e qualora dovesse prevalere l’ipotesi modellistica europea si spalancherebbero le porte all’avvio del vero autunno.
In conclusione.
Stiamo vivendo una stagione che per molti versi ricorda quella dell’anno scorso, perché anche all’epoca si ebbe caldo persistente – sino ai primi di novembre – e alluvioni importanti. Ovviamente la speranza è che il passaggio stagionale, quello definitivo, stavolta avvenga con meno cattiveria.