Europa spaccata in due:
stamane, analizzando l’immagine satellitare, abbiamo dato risalto alle due circolazioni prevalenti: la Depressione d’Islanda ad ovest, un possente blocco anticiclonico ad est. La prima sta sferrando un attacco deciso, cattivo, che produrrà quella crisi estiva di cui si parla fin dalla scorsa settimana. Il secondo, trovando man forte nella radice africana – collocata sulle nostre regioni Centro Meridionali – proverà la strenua resistenza.
Cenni di cambiamento:
la vigoria della Depressione d’Islanda, come detto, è sorprendente. L’ampio fronte perturbato avanza minaccioso verso le Alpi e stiamo registrando i primi, intensi temporali sui rilievi del Nord. Non solo. Gli sbuffi d’aria fresca stanno riuscendo ad inserirsi all’interno del lago altopressorio, dando luogo ad un aumento della nuvolosità sui mari di ponente ed in particolare sulla Sardegna.
Il canto del cigno dell’Africano:
nelle prossime 24 ore vi sarà un ulteriore aumento delle temperature nelle regioni Meridionali, in particolare lungo le coste ioniche. Chi conosce l’orografia del nostro territorio avrà già compreso il motivo: i venti da ovest innescheranno una calda componente favonica, che si esplicherà nelle zone suddette. Localmente si potrebbero raggiungere punte di 37-38°C. Lo possiamo considerare, a tutti gli effetti, come un richiamo pre-frontale innescato dall’avanzata del fronte atlantico.
Tracollo termico e fenomeni violenti:
sono questi i due elementi sui quali dovremo focalizzare l’attenzione. Le condizioni termiche di partenza le conosciamo, ragion per cui non dovremo stupirci dei contrasti termici che scaturiranno non appena l’aria fresca metterà piede nel Mediterraneo. Al di là della violenza dei temporali, aspetto che tratteremo approfonditamente negli articoli previsionali, dobbiamo necessariamente evidenziare il tracollo termico che investirà il nostro Paese. Perderemo, in pochi giorni, 10°C e oltre. Le proiezioni termiche, pensate un po’, indicano un rapido passaggio da temperature superiori alla norma ad un’anomali negativa imponente.
Le vie d’uscita:
va detto che l’estate, come spesso capita, è stagione in grado di riprendersi assai rapidamente. La crisi, carte alla mano, durerà sino a metà luglio. Dopodiché si dovrebbe registrare un rapido miglioramento, che dovrebbe riconsegnarci nelle mani dell’Alta Pressione. I più autorevoli modelli offrono soluzioni differenti: l’europeo ECMWF anticipa i tempi, peraltro riportando il promontorio africano sul nostro Paese. L’americano GFS propende per una guarigione più lenta, innestando un’altra goccia fredda atlantica sul nostro Settentrione.
Focus: evoluzione sino al 20 luglio 2014
A partire da domani avremo un peggioramento, sostanziale, nelle regioni Centro Settentrionali. Inizieranno ad apparire temporali molto intensi, spesso accompagnati da grandine e colpi di vento. Non sono da escludere locali nubifragi. Al Sud, come detto, avremo un sussulto termico ulteriore destinato a cedere il passo al fresco incipiente nelle successive 24 ore. Da mercoledì, presumibilmente sino al prossimo weekend, fresco e instabilità terranno sotto scacco molte delle nostre regioni.
Dopodiché interverrà un graduale miglioramento, che secondo il modello europeo dovrebbe riportarci in estate già nei primi giorni della prossima settimana mentre per il modello americano verrà inficiato dal transito di un altro vortice instabile sul Nord Italia.
Evoluzione sino al 25 luglio 2014
Difficile dirvi, ad oggi, come evolverà l’ultima decade di luglio. Tutto lascia pensare che l’andamento altalenante registrato finora possa proseguire. Tuttavia non ci sarebbe nulla di strano se l’estate, per la gioia di tanti, riuscisse ad imprimere l’accelerazione decisiva.
In conclusione.
Estate a singhiozzo, zoppicante se preferite. Un percorso, fin qui, irto d’ostacoli ma che nel futuro – non immediato – potrebbe scivolare verso un percorso più accomodante.