Il direttore di ECMWF (il Centro Meteo Europeo di Reading) ha rilasciato un’intervista al servizio meteo norvegese dove afferma che “i cambiamenti climatici ci portano a fare immani sforzi per prevedere condizioni meteo estreme con largo anticipo.
Oggi siamo in grado di fare buone previsioni meteo a 1 settimana, ma entro 10 anni aumenteremo l’affidabilità a due settimane, quale termine necessario per avvisare l’avvento di condizioni meteo estreme”.
Una settimana di preavviso sul meteo estremo è un buon anticipo. Offre la possibilità alle comunità di preparare l’emergenza. Ma l’obiettivo è quello di raddoppiare il tempo, e di fornire una migliore previsione con maggior dettaglio per aree regionali, dice Kallen.
Già oggi notiamo che il cambiamento climatico è un evento reale, come ad esempio forti temporali o le ondate di calore.
Quando i modelli matematici sono migliori, i meteorologi sono in grado di fare previsioni con maggior sicurezza, e predisporre avvisi più affidabili a livello locale, anche se sarò sempre difficile anche per il futuro e determinare esattamente dove le precipitazioni estreme cadranno (nubifragi, alluvioni lampo).
Viviamo in una società che è divenuta molto esigente, in un periodo climatico mutevole, specialmente in Europa settentrionale e centrale.
Nelle zone tropicali forniamo previsioni fino a sei mesi di anticipo, per esempio, siamo in grado di prevedere l’avvento del fenomeno El Niño, con largo anticipo, e quindi conoscere le notevoli conseguenze sul clima.
Oltre 30 paesi europei hanno unito le forze e alimentano con finanziamenti il progetto ECMWF, per rafforzare la meteorologia e lo sviluppo di servizi per fornire previsioni meteorologiche più precise.
La potenza di calcolo è essenziale per il trattamento di tutti i dati e le osservazioni.
Attualmente abbiamo un budget annuale di 60 milioni di sterline. Circa il 50 per cento del bilancio è destinato ai computer, dicendo Kallen.”
Fonte intervista nrk.no.