L’instabilità tipica d’inizio stagione:
ultimamente abbiamo assistito allo sviluppo di notevoli celle temporalesche e su alcune regioni si sono abbattuti autentici nubifragi. La causa è imputabile al contrasto tra l’aria fresca presente in quota, proveniente dai Balcani, e il graduale riscaldamento diurno operato dal soleggiamento del mattino. Scenari che ci accompagneranno per altre 24 ore, dopodiché assisteremo al graduale soffocamento dell’instabilità ad opera dell’anticiclone africano.
Europa double face:
mentre ad ovest prende consistenza l’Alta Subtropicale, tanto che in Spagna sono state raggiunte punte di 35°C, le Nazioni dell’Europa centrale sono alle prese con le disastrose alluvioni ampiamente dibattute. A far paura, attualmente, è soprattutto il Danubio la cui onda di piena sta per transitare nella Capitale Austriaca. Ma potremo menzionare Praga, o ancora la Germania sud orientale, la Polonia. Insomma, la pazza primavera ha lasciato in dote quantitativi di pioggia di portata a dir poco eccezionale. Fortunatamente la situazione, dal punto di vista meteorologico, è in fase di miglioramento.
Il primo weekend estivo:
lo si può definire tale non soltanto perché il primo di giugno, che come sappiamo ha sancito l’inizio dell’estate meteorologica, ma soprattutto in ragion del fatto che il temporaneo consolidamento dell’Alta Africana andrà a stabilizzare il tempo confinando rovesci e temporali a sporadiche comparse quasi esclusivamente sulle Alpi.
Che valori termici attenderci?:
abbiamo dato uno sguardo alle proiezioni termiche, che evidenziano un netto rialzo tra le giornate di venerdì e domenica. Ovunque si raggiungeranno punte di 28-30°C, ma in talune città non escludiamo un target di circa 32-33°C. Caldo, insomma, non eccessivo ma certamente caldo. Si farà sentire anche in Val Padana e nei fondivalle alpini.
Richiamo pre-frontale:
è bene soffermarsi sulla temporaneità attribuita all’Alta Pressione, perché a conferma dell’ipotesi avanzata lunedì si tratterà presumibilmente di quello che in gergo si definisce richiamo pre-frontale. Ovvero una spinta dinamica verso nord quale risposta ad un affondo ciclonico ad ovest dell’Italia. Affondo che verrà portato da una depressione atlantica in successiva espansione verso levante.
Un nuovo peggioramento:
purtroppo sembrerebbe che il tempo sia destinato a cambiare nuovamente fin dagli esordi della prossima settimana. Se inizialmente si contemplava l’ipotesi di isolamento di una goccia fredda, nelle ultime 24 ore i modelli propendono per una maggiore apertura ciclonica con ulteriore alimentazione fresca e instabile di origine atlantica. Significa che i fenomeni potrebbero accompagnarci per più tempo, rimandando ulteriormente il decollo della stagione estiva.
Focus: evoluzione sino al 18 giugno 2013
Nei prossimi giorni assisteremo ad un netto miglioramento del tempo, che si mostrerà stabile e quindi soleggiato un po’ su tutte le regioni. Qualche temporale, lo si è detto, si potrebbe intrattenere sulle Alpi orientali e da domenica riproporsi in modo convincente sull’intero arco alpino. Ma la notizia più importante, relativamente al fine settimana, è certamente il realizzarsi della prima ondata di caldo stagionale. Delle temperature s’è già discusso, quindi riteniamo sia opportuno sottolineare l’ingresso di nubi da ovest fin dalla giornata di domenica.
Nubi provenienti dalla Penisola Iberica, laddove si andrà ad inserire la saccatura atlantica. Da lunedì si dovrebbe assistere ad un peggioramento che gradualmente dovrebbe incrementare l’instabilità soprattutto nelle regioni centro settentrionali. Si prospettano altri rovesci e temporali, localmente intensi. Da valutare il coinvolgimento anche del sud Italia, che al momento sembrerebbe meno esposto alla flessione pressoria. Sino a metà mese, comunque, in linea di massima si dovrebbe assistere ad un tipo di tempo simile all’attuale, ovvero orientato verso una variabilità diurna piuttosto vivace.
Evoluzione sino al 23 giugno 2013
Spingersi così oltre è impresa ardua, lo sappiamo, tuttavia le proiezioni a lunghissimo termine indicano la prosecuzione di un trend altalenante che proporrà incursioni anticicloniche intervallate da intrusioni d’aria instabile dall’Atlantico.
In conclusione.
Pur in un quadro certamente migliore, anche giugno sembra non ancora in grado di condurci ad un’affermazione definitiva della bella stagione.