La neve in pianura:
non sarà un evento eccezionale, ma di rilievo sicuramente. Ovviamente stiamo parlando delle abbondanti nevicate che stanno investendo gran parte del nord Italia: dalle Alpi alle Prealpi, dalla pianura piemontese alla piana emiliana. E proprio in Emilia non era stata prevista, perché si supponeva che lo Scirocco potesse penetrare più ad ovest mangiandosi il cuscino d’aria fredda preesistente. Invece no, l’aria mite è si arrivata, ma non così intensamente da rovinare il profilo termico. Ecco quindi manifestarsi l’ennesima, intensa nevicata di questo lungo inverno.
Bufera di Scirocco:
la perturbazione è accompagnata da venti molto forti sciroccali, che oltre ad apportare un consistente rialzo delle temperature ha ingrossato i mari esponendo i litorali esposti alle mareggiate. Tra le regioni più colpite c’è la Campania ed in particolare Ischia, con l’acqua che ha invaso il lungomare Aragonese e impedisce i collegamenti con la terraferma.
Anche questa è primavera:
condizioni meteorologiche diametralmente opposte, specie nelle stagioni transitorie, non debbono stupire. S’è detto più e più volte che l’Italia è un Paese climaticamente variegato: vuoi perché disteso per un migliaio di chilometri lungo i meridiani, vuoi perché circondato dal mare e dai rilievi. Non ci si deve stupire, quindi, se su Torino cade la neve mentre Palermo ha una temperatura di 20°C. Fa parte della nostra normalità stagionale e climatica.
La variabilità primaverile è destinata a proseguire:
la tendenza evolutiva, qualsiasi modelli si osservi, è orientata alla prosecuzione dell’estrema dinamicità primaverile sinora osservata. Quel che emerge è la mancanza, esasperata di strutture anticicloniche in grado di imporsi non soltanto in Italia, piuttosto su tutto il comparto centro occidentale del Mediterraneo. Osserveremo, in un’ottica di prosecuzione della circolazione atlantica, solamente brevi intermezzi altopressori sospinti in loco dagli affondi instabili tra Francia e Penisola Iberica.
Il freddo è davvero terminato?:
Giusto chiederselo, perché analizzando la disposizione barica sullo scacchiere europeo si potrebbero ipotizzare nuovi rigurgiti invernali. Il primo, ad esempio, potrebbe giungere agli esordi della prossima settimana a causa della spinta meridiana dell’Alta delle Azzorre e della concomitante irruzione gelida da est sull’Europa centro orientale. Ipotesi, quest’ultima, percorsa in più d’una circostanza da alcuni dei più autorevoli modelli previsionali.
Le prime ipotesi Pasquali:
Rammenterete che nel precedente editoriale esponemmo, per diletto, una prima tendenza meteorologica Pasquale. Se vi fosse capitato di leggere quell’articolo, rammenterete che si menzionò l’Anticiclone Africano. Bene, il ventaglio delle possibilità è quanto mai aperto, al punto tale che alcune corse modellistiche disegnano per quel periodo scenari tuttaltro che primaverili.
Focus: evoluzione sino al 31 marzo 2013
La settimana sarà caratterizzata da un tempo estremamente variabile. Non mancheranno giornate soleggiate, come ad esempio martedì e venerdì, e giornate di pioggia come mercoledì e giovedì. Nel corso del weekend potrebbe manifestarsi un peggioramento più organizzato e accompagnato da aria relativamente fresca nord atlantica, preludio ad un rigurgito invernale più consistente agli esordi della prossima settimana. Se confermato, porterebbe nuovamente la neve sui rilievi senza escludere sconfinamenti a quote relativamente basse nelle regioni adriatiche.
L’elemento dominante sino a fine mese sarà la variabilità. A ridosso delle festività Pasquali non è da escludere un nuovo ingresso d’aria fredda e un peggioramento delle condizioni meteorologiche.
Evoluzione sino al 05 aprile 2013
Risulta estremamente difficile, fin da oggi, ipotizzare un quadro evolutivo affidabile. Al momento si può propendere per la prosecuzione della variabilità tipicamente primaverile.
In conclusione.
La primavera, astronomicamente parlando, esordirà tra qualche giorno. Quella meteorologica cominciò il 1 marzo e visto l’andamento sostenuto finora, possiamo asserire che sinora non s’è fatta mancare nulla.