Depressione iberica ancora protagonista:
sebbene le ultime ore abbiamo consegnato l’Italia nelle mani di un lieve miglioramento, è bene non abbassare la guardia. Le nubi sono sempre là, in agguato, tant’è che su molte regioni prevale una spiccata variabilità primaverile e non mancano le precipitazioni. Precipitazioni che continueranno a coinvolgere soprattutto il nord, con acquazzoni e temporali che nelle prossime ore si svilupperanno facilmente a ridosso dei rilievi. La causa è sempre quella, ovvero la presenza di un’ampia lacuna barica sull’Europa occidentale, che come ben sappiamo ha prodotto effetti disastrosi per quel che concerne la fragile tenuta idro-geologica del nostro territorio.
Di primaverile c’è ben poco:
varchiamo i confini nazionali. Come detto ad ovest permane una situazione depressionaria che ha ragion d’esistere grazie ai pregressi apporti d’aria fredda discesi dall’Artico. Francia, Spagna e Portogallo hanno dovuto sopportare gli effetti del repentino abbassamento termico, tradottosi in nevicate sui rilievi a quote piuttosto inusuali visto il periodo. Ad est, al contrario, permane una circolazione d’aria relativamente calda ma che nelle ultime 48 ore è stata messa in discussione dai primi refoli instabili da ovest. Si spiegano in tal modo i violenti temporali che hanno investito Nazioni come la Croazia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca piuttosto che le Repubbliche Baltiche.
Artico protagonista:
sentir parlare di freddo a maggio, fa un certo effetto. Eppure, considerando quanto detto pocanzi, è proprio così: su vaste zone d’Europa fa freddo. E ne farà ancor di più nei prossimi giorni, perché non possiamo fare altro che conferma un’altra incursione Artica – probabilmente più intensa delle precedente – i cui effetti rischiano di propagarsi addirittura sul nostro Paese.
La dinamica barica:
la causa che sospingerà il freddo alle nostre latitudini è imputabile, in primis, allo spostamento della depressione iberica sulle nostre regioni. Così facendo si verrà a creare una zona ciclonica che fungerà da richiamo al nucleo d’aria fredda proveniente dalla Gran Bretagna. Aria fredda che si addosserà alle Alpi, ma una parte avrà modo di affluire sia dal Rodano, sia dalla porta della Bora. Ecco quindi che le temperature, complice la sostenuta ventilazione settentrionale, registreranno un brusco calo.
L’ondata di maltempo:
s’è parlato, giustamente, del freddo trascurando l’ennesima ondata di maltempo che andrà ad interessare le regioni centro meridionali. E’ giusto menzionarla perché anche stavolta avremo a che fare con precipitazioni fin troppo abbondanti, che localmente rischiano di assumere carattere di nubifragio.
Quando arriverà l’estate?:
Beh, difficile dirlo. Quel che emerge dalle proiezioni a lunghissimo raggio, almeno per il momento, è un significativo tentativo anticiclonico ai primi di giugno. L’avvio dell’estate meteorologica potrebbe avvenire all’insegna del sole e del caldo, ma visto e considerato che il range temporale è troppo ampio – e non scordandoci com’è stato il tempo sinora – è meglio andarci cauti.
Focus: evoluzione sino al 02 giugno 2013
L’ennesima, pesante ondata di maltempo giungerà nella giornata di mercoledì. Le regioni che dovranno patire maggiormente le precipitazioni saranno la Sardegna e le centrali tutti. Come detto c’è il rischio che localmente possano abbattersi violenti nubifragi. L’instabilità coinvolgerà anche il sud, la Sicilia e il nordest, mentre il nordovest potrebbe usufruire di condizioni migliori indotte dall’ingresso di secche correnti settentrionali. Venti che, a partire da giovedì, innescheranno una violenta diminuzione termica che porterà le temperature al di sotto della norma un po’ ovunque. Lungo i confini alpini ci aspettiamo addirittura delle nevicate attorno ai 1000 metri.
Il tempo resterà instabile, o comunque variabile, sino a fine mese. Ciò significa che nel corso delle ore centrali continueranno a svilupparsi fenomeni di una certa entità a ridosso dei rilievi.
Evoluzione sino al 07 giugno 2013
Con giugno, lo si è detto, potrebbe arrivare l’estate. Un ingresso repentino, ad opera di una potente struttura di Alta Pressione che dall’Europa orientale si estenderà sul Mediterraneo fondendosi con l’Anticiclone Africano.
In conclusione.
Insomma, forse si riesce a scorgere un po’ di luce in fondo al tunnel. L’estate, quella vera, scalpita.